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Due i punti all’ordine del giorno: tesseramento 2022 e organizzazione territoriale del partito. De Nisi: “L’obiettivo è radicarci ulteriormente discutendo dei problemi reali”


CATANZARO – «Un partito punto di riferimento per la gente e per i territori».
Ha Lanciato questo messaggio la prima direzione regionale calabrese di “Italia al Centro”, il neo contenitore politico che fa capo al governatore della Liguria Giovanni Toti e al senatore Gaetano Quagliariello.
La “prima”, che è coincisa con l’inaugurazione della sede a Vibo Valentia, ha ruotato attorno a due punti all’ordine del giorno: campagna tesseramento 2022 e organizzazione del partito sul territorio.
«Sia l’una che l’altra – ha sottolineato il coordinatore regionale, Francesco De Nisi – sono i parametri da cui dipende il livello di percezione e la capacità di radicamento sul territorio.
Accanto ad essi, la sede si pone come essenziale punto di riferimento per il confronto.
Contiamo di aprirne una per provincia e comune, là dove si alimenta il fulcro della politica reale basata sul contatto e sulle discussioni intorno ai problemi reali».
De Nisi, inoltre, ha parlato di avvio di un iter di discussione che, dal livello nazionale, coinvolga l’ultima realtà comunitaria calabrese, dove, a breve, verranno nominati i referenti locali.
«Per essere vincenti e convincenti – ha aggiunto – sarà necessario seguire su tutto il territorio regionale la linea uniforme dettata dai vertici nazionali, rinunciare ai personalismi e puntare in maniera decisa sulla chiarezza di idee e di azione».
Dalle elezioni comunali in Calabria, con un occhio di riguardo puntato su quanto avverrà a Catanzaro con le due liste “Italia al Centro. Donato Sindaco” e “Catanzaro Prima di Tutto. Cambiamo Con Toti”, alle politiche del 2023, De Nisi ha inquadrato la questione non senza ricordare il congresso del prossimo autunno quando verrà definitivamente ufficializzata la classe dirigente.
«Dopo l’inaugurazione delle sedi provinciali entro l’estate – ha fatto sapere -, l’analisi del tesseramento e il congresso regionale, l’obiettivo dichiarato è mettere ulteriormente radici nel tessuto socio – politico calabrese.
Se ciò dovesse avvenire, e ci sono le condizioni perché avvenga, tracceremo un solco importante nella politica italiana con un’ autostrada spalancata davanti a noi».
Poi la conclusione sull’attuale governo regionale, di cui è consigliere, con l’apprezzamento «per l’ottimo lavoro compiuto dal governatore Roberto Occhiuto che in pochi mesi dall’insediamento è riuscito ad imprimere l’effettivo cambio di passo in direzione dello sviluppo e dell’affrancazione da alcune criticità che hanno impedito alla Calabria di decollare».
Dal canto suo il responsabile del tesseramento in Calabria, Alfonso Dattolo, ha inteso sottolineare come “Italia al Centro” «sia partita con convinzione anche per il lavoro certosino del coordinatore regionale e per la presenza di amici che fanno politica da diversi anni».
Ecco perché ha insistito sulla di ripartire dagli amministratori locali che, assieme alla sede, sono una delle preponderanti ricchezze di un partito.
«Abbiamo davanti una grande occasione – ha concluso Dattolo – per dimostrare che siamo una nuova compagine in grado di intraprendere un forte e virtuoso percorso da protagonista nei territori».
Anche Francesco Bevilacqua, presidente dell’Assemblea Federale in Calabria di “Italia al Centro”, si è detto convinto del buon esito delle amministrative («le affrontiamo con grande entusiasmo»), che arriverà «se riusciremo, e ci riusciremo, a convincere l’opinione pubblica che siamo una cosa nuova e diversa, cristallizzata sul senso di appartenenza» e che in vista delle Politiche del prossimo anno ci «darà la forza per affrontare adeguatamente la battaglia».
Nel corso del dibattito, a cui hanno preso parte i coordinatori provinciali e diversi simpatizzanti, è emersa la volontà «di essere protagonisti sul territorio, grazie anche a un simbolo che ci consentirà di radicarci meglio e al ruolo strategico che dovranno giocare i referenti provinciali».
I ragionamenti, infine, sono caduti «sull’importanza di selezionare accuratamente la classe dirigente, di connotare il partito attraverso un programma da concretizzare e di fare la differenza utilizzando i nostri livelli istituzionali riversandone il ruolo sul tessuto sociale».

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