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Il 16 maggio la SID Società Italiana di Diabetologia-presieduta da Agostino Consoli, lancia il primo corso di formazione per i medici libici impegnati nella gestione dei pazienti con diabete. Tale progetto è il frutto della collaborazione istituzionale tra la SID e le Forze Armate Italiane, nell’ambito della Missione Bilaterale di Assistenza e Supporto in Libia MIASIT, sotto il comando dell’Ammiraglio Placido Torresi. Il corso di formazione a distanza per medici libici prenderà il via il 16 maggio (dalle ore 9.00 alle ore 13.00), e affronterà il problema di salute pubblica di livello mondiale, con un quadro che si prospetta complicato nel tempo, a causa dell’incidenza del diabete in aumento esponenziale, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, come quelli africani affacciati sul Mediterraneo. Per un insieme di fattori di rischio, che comprendono l’inattività fisica, abitudini alimentari inadeguate, l’aumento della pressione arteriosa, la dislipidemia, l’aumentata prevalenza di obesità, nonché fattori socio-economici che rendono difficoltosa l’attuazione di piani di educazione sanitaria e un adeguato e sistemico accesso alle cure. Con una piattaforma web dedicata, messa a disposizione gratuitamente, sarà il primo di quattro incontri SID previsti, con il secondo a giugno e il terzo e il quarto a settembre. Un aiuto concreto ai medici impegnati a Tripoli, Misurata, Bengasi, Sebha, e Cufra, che potranno usufruire per un anno, della registrazione di questi moduli, identici per durata al primo, e lasciati a disposizione anche di medici libici non collegati in diretta tramite piattaforma dedicata. “Questa iniziativa (la prima di una serie) è stata intrapresa per cercare di soddisfare, almeno in parte, le esigenze manifestate dal gruppo di medici libici che fanno capo al National Centre for Disease Control-Lybia, che nel loro Paese, si prendono cura dei pazienti con diabete in contesti molto difficili.– ha dichiarato la Prof.ssa Anna Solini dell’Università di Pisa, Coordinatore Didattico SID e Responsabile Scientifico del Corso– Le difficoltà da superare sono molte: geografiche (pensiamo ad un paese dalla superficie enorme con aree abitate molto distanziate le une dalle altre, e con difficoltà soprattutto nella parte meridionale del paese); politiche (il governo applica delle regole molto stringenti nel permettere ai suoi medici di uscire dal paese per partecipare ad eventi formativi di aggiornamento che si tengono all’estero); economiche (le risorse economiche della Libia non permettono al sistema sanitario nazionale locale di erogare lo stesso tipo di assistenza che il paziente con diabete riceve in paesi più ricchi)”. In un contesto così difficile l’aiuto umanitario diventa di inestimabile valore, tra crisi politica e violazione di ogni diritto. Con un processo di transizione verso pace e democrazia ad oggi mai avvenuto. Considerando tra l’altro che la gestione della malattia e delle sue complicanze, soprattutto l’aumentato rischio cardiorenale, non è semplice, si è proceduto alla definizione del corso di formazione. “Situazione che è stata complicata ulteriormente dalla recente pandemia – sottolinea la professoressa Solini – perciò insieme a un gruppo di colleghi libici, abbiamo immaginato un percorso formativocon iscrizione gratuita e attestato di partecipazione, che potesse raggiungere il maggior numero di medici possibile, fornendo loro degli spunti molto pratici (ma rigorosamente supportati dalle linee guida internazionali) su come si possa offrire una buona assistenza clinica ai pazienti tenendo presente la realtà in cui si opera, per ottimizzare dei percorsi di diagnosi e cura con i mezzi a disposizione in una realtà complessa”.

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