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È scomparsa all’età di 94 anni la mamma della presidente dell’Istituto Cassiodoro di Squillace Chiara Raimondo. Si chiamava Elvira ed era nata a Imperia nel 1927. Fino a pochi mesi fa, una vita vissuta bene, in salute e serenità. Della mamma Elvira conservano un bel ricordo le figlie, oltre a Chiara, Angela e Laura. «Era una donna forte – scrivono Angela, Laura e Chiara – e in alcune cose caparbia. Ha amato moltissimo un unico uomo, Glauco , nostro padre, che ha seguito e assecondato , nei tanti spostamenti di lavoro fatti, seguendo e accompagnando la sua carriera. Elvira diventò capo famiglia a 14 anni, orfana di padre e senza fratello maggiore, era stata capace di guadagnarsi un posto al locale Consorzio Agrario dove venne subito apprezzata per la sua voglia di apprendere e migliorare la sua condizione. Legata ai suoi due fratelli e due sorelle era una ragazza gioviale, che, uscita dal lavoro, andava a giocare a pallacanestro o, nei mesi estivi, a nuotare e raggiungere il gozzo dove l’amato Glauco pescava. Erano tempi molto felici ma anche molto difficili. Ha vissuto tutta la sua adolescenza durante la seconda guerra mondiale. Ha dovuto assistere alla ferocia nazista che le fucilò il fratello partigiano di 19anni. Andò, spavalda insieme alla sorella Anna al comando della Gestapo, a perorare la liberazione del fratello esponendosi a rischi molto elevati. Passò gli anni dal 1943 al 45 dormendo su una sdraietta nel tunnel ferroviario per paura dei bombardamenti di cui era terrorizzata . Potete immaginare quali commenti abbia fatto vedendo in questi mesi l’evolversi della guerra in Ucraina alla televisione , molto dolore e ricordi negativi sono spesso affiorati, e la paura per l’incertezza del futuro che era sempre stata abituata , dopo la fine della guerra, a vedere positivamente. Amante dell’opera, del cinema, del teatro a cui ha rinunciato solo pochi mesi fa. Lettrice accanita quasi fino all’ultimo. Elvira e Glauco si erano conosciuti frequentando la filodrammatica locale dove papà suonava il violino e la mamma cantava. Hanno condiviso insieme tante esperienze, viaggi e amici sempre trainati dalla positività e dalla voglia di vivere e comunicare di Elvira. Elvira era una persona accogliente e ci ha insegnato ad esserlo. Ci ha insegnato il valore morale della famiglia e dell’essere unite. Nonna tenera e gentile, si è spesso sostituita a noi, nei momenti di lungo lavoro, portandosi con Glauco i bambini, ora grandi, in Sardegna e sviluppando con loro un rapporto molto stretto fatto di tante filastrocche, canzoni, poesie che lei riusciva a ricordare dai tempi delle sue elementari». Alla famiglia giunga la vicinanza della redazione di SoveratoUnoTv.

Carmela Commodaro

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