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Nel suo scorrere, il racconto assume quasi i contorni di un flusso di coscienza. Un dialogo tra l’autrice e la propria anima.

“La stanza del buio” (Pellegrini Editore) è il titolo del nuovo cimento letterario della scrittrice catanzarese Daniela Rabia. Un libro, per molti tratti, filosofico. Si tratta, infatti, di un romanzo sul senso della vita, alla luce di quell’ineludibile appuntamento che fa di tutti noi dei mortali. “La vita è un attimo. La morte ancor meno” scrive Daniela Rabia. Nel suo scorrere, il racconto assume quasi i contorni di un flusso di coscienza. Un dialogo tra l’autrice e la propria anima. “Quasi sempre smarriamo il presente. Quello che abbiamo a portata di mano, quello che dovremmo vivere più di ogni altra dimensione” è il messaggio, l’invito che Daniela Rabia consegna a tutti noi. Un seme di speranza, maturato in un lungo, profondo cammino esistenziale. “La stanza del buio”, a questo punto della sua carriera, può ben dirsi l’opera più matura di Daniela Rabia, il romanzo che ne rappresenta e ne coglie con maggiore pienezza l’originale sensibilità di scrittrice.

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