CORIGLIANO ROSSANO, – Beni mobili e immobili per il valore di 15 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Corigliano Rossano a due società di capitali e ad una persona fisica operanti nel settore della raccolta dei rifiuti ed in quello edile. Il provvedimento, che fa seguito all’esecuzione di alcune misure cautelari e all’arresto di sei persone avvenuti lo scorso 4 marzo, è stato emesso, in base a gravi indizi di responsabilità riscontrati dalla Sezione Riesame del Tribunale di Cosenza che per le aziende ha disposto la nomina per un anno di un commissario giudiziale. Il sequestro, eseguito dai finanzieri della Compagnia di Corigliano Rossano, giunge all’esito del ricorso in appello promosso dalla Procura della Repubblica di Castrovillari davanti al Tribunale di Cosenza avverso l’ordinanza del Gip di Castrovillari, con la quale erano state applicate misure cautelari personali e reali nei confronti di 25 persone fisiche e giuridiche coinvolte in un presunto meccanismo di frode all’Iva, al fine di far riconoscere anche la sussistenza, per alcuni degli indagati, dei gravi indizi del reato di associazione per delinquere. Il collegio, accogliendo la tesi della Procura e ravvisando l’esistenza di una stabile struttura organizzativa composta da alcuni soggetti del medesimo nucleo familiare, ha riconosciuto il presupposto per l’applicazione del provvedimento nei confronti delle due società di capitali, riconducibili di fatto ai principali indagati. I nuovi soggetti giuridici coinvolti, alla luce degli elementi probatori allo stato raccolti, sono risultati creati ad hoc dagli indagati a seguito del fallimento di una società sottoposta a verifica da parte dei finanzieri, distraendo i beni di quest’ultima al fine di compromettere le pretese dell’Erario e di tutti i creditori, nonché per proseguire l’attività imprenditoriale sotto nuove insegne societarie. (ANSA).

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