Riguardo le prossime elezioni per la carica di Sindaco di Catanzaro sto assistendo ad una serie di esternazioni che, a mio avviso, antepongono questioni personali al bene della Città. Le ultime settimane sono, a mio modesto parere, la fotografia di quella che è stata la politica catanzarese degli ultimi anni. Una politica più attenta a mantenersi in un precario equilibrio per l’affermazione di interessi personali che al rilancio di una Città caratterizzata, purtroppo, da un lento, ma inesorabile declino dal punto di vista produttivo, commerciale e culturale. Il nuovo corso del Partito Democratico in Calabria nasce dalla volontà di riaffermare un centro-sinistra capace di partecipare da protagonista alle scelte e allo sviluppo della nostra regione. I recenti congressi regionali, provinciali e cittadini hanno gettato le basi per una ricostruzione del partito dando vita ad un nuovo percorso, basato sulla partecipazione, sull’entusiasmo e sul dialogo, come non si vedeva da tanto tempo. La sfida elettorale della Città di Catanzaro si presenta immediatamente a ridosso dei Congressi e la candidatura di Nicola Fiorita entra a pieno titolo in questa nuova direzione del partito, con la volontà di costituire un campo largo di centro-sinistra che possa convogliare le diverse anime di ispirazione democratica, riformista e progressista. Certe dichiarazioni, anche da parte di sedicenti “delusi del PD”, provano a distrarre l’attenzione dalle contraddizioni che stanno alla base di imbarazzanti progetti politici che vanno delineandosi in vista della competizione elettorale. Progetti che si basano sull’ambiguità di alcune figure che maldestramente provano a riciclarsi, tentando di celare sotto le vesti di agnelli una natura famelica che ha smembrato e spolpato il tessuto sociale e produttivo della Città-Capoluogo. Sarebbe troppo semplice, infatti, additare Sergio Abramo come unico colpevole di tale situazione, provando a sostituire semplicemente la sua figura e mantenendo in vita un Consiglio Comunale espressione dei soliti gruppi di potere che continueranno a ostacolare qualunque processo di rinnovamento cittadino. Anzi, al Sindaco uscente va tutta la mia solidarietà per essere stato capace di sopravvivere a questo “girone infernale”. Catanzaro ha bisogno di un vero e proprio shock, che parta principalmente dalla meritocrazia, dalle competenze e dalla capacità delle persone coinvolte e siamo certi che la proposta del Centro-sinistra possa portare avanti con coerenza e coraggio una nuova stagione di rinascita per la Città. A tale proposito intendo rimarcare il gesto di generosità di Aldo Casalinuovo che ha deciso di anteporre il bene della Città a legittime aspirazioni personali. Non posso pensare che i cittadini di Catanzaro diano ancora fiducia ad una classe dirigente che ha dimostrato negli anni di aver oggettivamente fallito. Catanzaro merita di tornare ad essere punto di riferimento per la nostra regione.