Riceviamo e Pubblichiamo Apprendiamo che in data 25/02/22 il segretario generale di un’associazione sindacale, unitamente ad altri due dirigenti della stessa sigla, hanno visitato la Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria. I tre dirigenti, “per caso” anche delegati cocer/cobar Calabria (scuola e territoriale), con la loro apparizione all’interno della caserma fanno sorgere una domanda: visto che non erano previsti incontri della rappresentanza militare, erano lì come sigla sindacale? Questa domanda l’abbiamo posta al Comando Generale in una lettera specifica, anche perché sussiste un ragionevole dubbio, visto che il cobar scuola ed il cobar della territoriale sono su linee differenti e stranamente partecipano ad un incontro congiunto presso la scuola e, fatto anche più curioso (ma che a noi toglie ogni dubbi o), i tre dirigenti appartengono tutti al la stessa sigla sindacale che ha una connotazione doppio cappellista. Ad ogni modo, il Nuovo Sindacato Carabinieri non può che accogliere con entusiasmo questa apertura nei confronti dei sindacati che annulla la discussa circolare “bavaglio” del Comando Generale – Ufficio “contro i rapporti con le associazioni sindacali” – a firma del colonnello Uggeri che ha vietato, interpretando in maniera curiosa la nota sentenza della Corte Costituzionale, l’accesso alle caserme ai sindacati (a meno che la stessa non riguardi solo NSC e i sindacati che non hanno dirigenti che siano allo stesso tempo delegati della rappresentanza militare). Ai carissimi e attenti Colleghi che dirigono lo stesso ufficio, il Col. Uggeri e il suo diretto superiore, Generale Minicucci, rivolgiamo il nostro più sincero suggerimento di non disperdere energie per portare avanti una crociata contro i Sindacati militari che operano nella più totale trasparenza e osservanza delle regole come fa il Nuovo Sindacato Carabinieri, ma di valutare, sempre se non va contro le loro convinzioni, chi utilizza lo scudo della Rappresentanza Militare continuando a violare, questi si, le regole (anche se“fissate” unilateralmente). Ad ogni modo, nel solco del positivismo che contraddistingue NSC, nella ipotesi che i dirigenti sindacali citati avessero visitato una scuola con 700 allievi a titolo privato, incontrando il comandante e il personale, crediamo che ciò abbia un impatto positivo per lo sviluppo di quelle relazioni sindacali tanto necessarie al benessere del personale, pertanto riconosciamo il merito “rivoluzionario” di chi ha seguito le nostre intenzioni e reso possibile l’incontro, attendendo, a breve, di poter fare altrettanto (chiederemo a nostra volta l’accesso alla stessa caserma). Sempre che, quanto accaduto, non sia l’ennesima dimostrazione di come i “sindacobacoceristi” possano utilizzare sfacciatamente e impunemente i loro “lasciapassare”, curvando regolamenti e circolari, per attraversare in lungo e in largo la penisola ed entrare nelle strutture militari dell’Arma. Alla fine si tratta solo di essere coerenti e di mantenere la trasparenza delle pareti della casa di vetro che il Generale Luzi vuole per l’Arma dei Carabinieri. Noi, intanto, continuiamo a lavorare per la tutela dei diritti e della sicurezza di tutti i Carabinieri, non abbiamo nessuna intenzione di ricorrere a sistemi da “sindacati gialli”, quei sindacati pagati dal datore di lavoro che sono vietati dallo Statuto dei Lavoratori e da ogni logica del confronto sociale.