Moratoria per gli enti locali, credito d’imposta per le imprese e taglio dell’Iva per le famiglie nella bozza che verrà inviata a tutti i parlamentari calabresi
Sindaci, commercianti, cittadini delle Preserre e del Basso Jonio soveratese sono tornati a riunirsi contro il caro bollette, stavolta sotto i riflettori delle tv nazionali. Sit-in ancora in piazza Dante, a Chiaravalle Centrale, ormai luogo simbolo della protesta. Nell’occasione, gli amministratori presenti hanno anticipato le tre proposte chiave di un documento unitario che invieranno a tutti i parlamentari calabresi. Al primo punto della bozza la richiesta di “moratoria per gli enti locali, ovvero la sospensione dal pagamento di luce e gas per quest’anno, con rateizzazioni nel 2023 e 2024 senza oneri ulteriori e la previsione di adeguati sostegni da parte del Governo”. Al secondo “credito d’imposta per tutte le imprese, non solo le cosiddette energivore, pari almeno al 30 per cento delle spese maggiori sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel 2022, cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi”. Al terzo punto “taglio dell’Iva dal 22 al 5 per cento e di tutti gli oneri di sistema per tutte le utenze domestiche, con possibilità di rateizzazione concessa alle famiglie bisognose” (con il raddoppio delle bollette, lo Stato incasserebbe comunque la stessa tassazione dello scorso anno con l’aliquota in vigore). Il sindaco di Chiaravalle Centrale, Domenico Donato, ha ribadito “l’urgenza di un intervento del Governo per evitare che il costo dell’energia e il parallelo aumento dell’inflazione portino al fallimento le piccole e medie imprese, le famiglie e gli enti locali, soprattutto nei territori più fragili e periferici, costretti a tagliare servizi sociali di fondamentale importanza”. Il delegato comprensoriale di Confesercenti, Giovanni Sgrò, ha parlato di “un vero e proprio tsunami che si sta abbattendo sui consumatori e sui commercianti, dopo anni devastanti di crisi pandemica”. Dello stesso avviso l’imprenditore agricolo di San Vito sullo Ionio Roberto Galati che ha portato la sua testimonianza circa le difficoltà di una categoria che non riesce più a coprire i costi di produzione, con il balzo dei beni energetici.