Oggi Giornata mondiale del malato. Giornata ricca di emozioni per gli ospiti, gli operatori e i familiari del centro diurno “P. Minozzi” gestito dalla Fondazione Città Solidale onlus. Una ricorrenza celebrata con l’unico modo più sentito e vero, quello della Santa Messa.
Il primo momento della mattinata, infatti, è stato organizzato a Catanzaro Lido, nella cappella “Maria Immacolata” e tutti i partecipanti hanno ascoltato la Parola con un forte spirito di gratitudine per il privilegio di essere unici nella propria condizione di disabilità.
Subito dopo, tutto il gruppo si è spostato nella sede del Centro Diurno “Minozzi” alla presenza anche dell’assessore alle Politiche Sociali di Catanzaro, Rosario Lostumbo, che ha voluto avanzare la promessa di prendere in carico la situazione di precarietà del servizio, per orientarlo ad una stabilità doverosa nei confronti di tutto il gruppo.
La stessa riapertura, oggi, del Centro Diurno è stata fortemente voluta dall’assessore che ha sempre creduto nella professionalità e nell’efficienza che il servizio offre da tempo al territorio. <<Non conoscevo la struttura fisicamente – ha detto – e sono rimasto piacevolmente colpito da come viene gestita e come si dà il giusto spazio ad ogni attività laboratoriale, tutte azioni interessanti ed innovative. Sono sempre più determinato a continuare, fino alla fine del mio mandato, su questa direzione perché credo che ne valga la pena e che sia un obbligo verso questi ragazzi”.
Questa notizia ha fatto “tirare un sospiro di sollievo” a tutti i presenti e fruitori del Centro che, con un sentito applauso, hanno voluto ringraziare, il rappresentante dell’Istituzione Comunale, per l’impegno e per il rispetto verso coloro che hanno veramente bisogno di potersi in qualche modo riscattare da una situazione, che per anni li ha rilegati in una condizione di emarginazione sociale.
La mattinata si è conclusa con un momento di convivialità ed allegria tra i presenti e con l’auspicio di un buon cammino per un servizio che pone al centro di tutto l’autonomia e la messa in gioco di persone che vivono situazioni di disabilità.
Carmela Commodaro

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