CATANZARO – “Diritto alla cura per molti ma non per tutti. In barba all’articolo 32 della Costituzione. Succede nell’ospedale di Catanzaro, nel presidio ‘Pugliese-Ciaccio’ che malati oncologici che attendono di essere sottoposti a delicati interventi da quasi un anno, con tanto di certificazione documentale che approfondisce le ragioni per cui non è possibile, e soprattutto, non opportuno sottoporsi a vaccinazione anti covid, vengono mandati a casa da pseudo-luminari burocrati che arbitrariamente dispongono di operare i non vaccinati”, è quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato. “Parliamo di delicatissimi interventi chirurgici – spiega ancora – che vengono negati per mancanza di Green Pass da vaccino, quando ovviamente basterebbe un tampone per accertare la negatività e procedere. Parliamo di vite umane messe in pericolo dalla pervicace irragionevolezza e ostinazione di chi è sottomesso alle logiche di un potere che vuole far pagare a chi non si allinea, persino per documentati motivi di salute, i costi di una pandemia di cui si è perso il controllo della gestione. Il sistema sanitario calabrese, già compromesso da ataviche e strutturali criticità frutto di mala gestione decennale e incompetenza figlia della politica svenduta agli interessi personali, cola a picco. Chi non è vaccinato, perché non vuole farlo o non può farlo, viene emarginato e condannato all’oblio: niente cure, niente visite specialistiche, niente prevenzione. Peggio che in un Paese del terzo mondo. Ai luminari che si ostinano a non voler operare i non vaccinati ricordo che l’omissione di soccorso, è un reato, e se un malato muore per mancanza di cure, il reato di cui parliamo potrebbe diventare omicidio colposo. La responsabilità penale è personale – conclude Granato -. Ricordatelo sempre, il Governo Draghi non vi può tutelare e la vostra coscienza non vi dovrebbe mai assolvere. Comunque, non resteremo con le mani mano: approfondiremo le segnalazioni in merito al rifiuto di intervento sui non vaccinati che continuano ad arrivare dall’ospedale di Catanzaro, e ci rivolgeremo presto alle autorità competenti a tutelare il diritto alla cura per tutti”.