Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, l’assessore regionale all’Organizzazione e alle risorse umane, Filippo Pietropaolo, e il vicepresidente con delega al Lavoro, Giusi Princi, hanno presentato, oggi, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella Cittadella a Catanzaro, gli avvisi pubblici riguardanti i concorsi per il potenziamento dei Centri per l’impiego e per l’assunzione di funzionari in merito alla legge n. 68 sulle categorie protette. “Si tratta di un risultato – ha affermato il presidente Occhiuto – che siamo riusciti a conseguire in pochissimo tempo. Abbiamo evitato di perdere ingenti risorse e occasioni, e siamo riusciti a mettere la Calabria al pari delle altre Regioni che avevano già avviato i bandi o, addirittura, proceduto alle assunzioni. Abbiamo ereditato un precariato di grosse dimensioni. Avevamo detto che sarebbe stato il governo dei precari zero. Per questo ci muoviamo in due direzioni: una per asciugare il bacino del precariato storico e l’altra per creare le condizioni per assumere persone che un lavoro non ce l’hanno, nemmeno precario. Anche questa procedura è stata sottoposta alle regole previste per tutte le altre prove concorsuali. Le selezioni saranno, infatti, gestite direttamente dalle articolazioni dello Stato, attraverso la Funzione pubblica e il Formez. Avverranno per titoli e attraverso un test scritto. Non abbiamo voluto la prova orale. Prevarrà il merito e l’esperienza. Un modo di procedere controtendenza, non solo in Calabria ma in tutta la Pubblica amministrazione del Mezzogiorno. Anche in questo la Calabria si sta dimostrando una Regione capace di cambiare passo e dimostrare che una nuova fase è già avviata. Sono compiaciuto della qualità del lavoro di tutti quelli che hanno contribuito a raggiungere questo obiettivo, perché accanto al lavoro del presidente della Regione c’è l’impegno di chi deve fare in modo che gli orientamenti politici che oggi giorno assumiamo diventino fatti concreti”, ha concluso Occhiuto. Di “evento storico” ha parlato l’assessore Pietropaolo. “Non credo – ha aggiunto -, almeno a mia memoria, che nella Regione ci sia mai stato un concorso per un così elevato numero di posti di lavoro. Non abbiamo perso un minuto da quando ci siamo insediati per evitare di perdere e storicizzare 17 milioni di euro destinati al potenziamento dei Centri per l’impiego con 568 assunzioni. Il 31 dicembre gli avvisi sono stati pubblicati sul Burc e in Gazzetta ufficiale. Stiamo parlando non solo di potenziamento dei Centri per l’impiego ma anche dell’adeguamento della legge n. 68, art. 1, che prevede che tutti gli enti, pubblici e privati, abbiano una quota di categorie protette tra i loro dipendenti. Perciò, per fare in modo che la Regione fosse in regola con questa legge era necessario creare posti per 31 persone. Pertanto – ha spiegato Pietropaolo entrando nel dettaglio – in questi avvisi concorsuali sono stati riservati 20 posti di categoria B3, 7 di categoria C e 4 di categoria D. Per quanto riguarda il potenziamento dei Centri per l’impiego sono stati invece previsti, a tempo indeterminati, 279 posti di categoria D e 177 di categoria C, e 81 di categoria D a tempo determinato che verranno trasformati in lavoro stabile dopo due anni. Inoltre, abbiamo previsto una serie di profili professionali necessari ai Centri per l’impiego, come psicologi del lavoro, statistici, informatici, sociologi esperti della comunicazioni e anche una serie di istruttori amministrativi. Per consentire massima trasparenza, le modalità di selezione saranno tutte automatizzate. Inoltre, l’obiettivo è anche quello di eliminare il precariato storico della Regione, per questo, per valorizzare l’esperienza dei lavoratori che già operano nell’Ente, sarà assegnato un punteggio anche per gli anni di servizio”. Per il vicepresidente Princi “è un’importante successo della Regione Calabria. Una rivoluzione che rientra nella nostra mission sulle politiche attive del lavoro. Un risultato che si lega parallelamente a quella che è la rivoluzione dei Centri per l’impiego, per i quali stiamo lavorando sul piano della modernizzazione fisica, tecnologica, strutturale coinvolgendo tutti i Comuni. In totale i Centri per l’impiego sono 16 e avranno un ruolo determinante a livello territoriale perché dovranno intercettare la domanda di lavoro. Per questa azione di ammodernamento sono previsti 40 milioni di euro, di cui 10 milioni saranno destinati al potenziamento dell’Osservatorio regionale del lavoro. Si tratta nel complesso di un’azione strategica che ci permetterà di incidere a livello territoriale sui bisogni formativi, lavorando a contatto con le aziende per determinare quelle che sono le prospettive occupazionali reali, volte al miglioramento dello sviluppo del contesto di riferimento”.