Soverato, così moderna ma con una gran bella storia di attività commerciali nel passato che hanno delineato la ridente città di oggi, fulcro di un vasto e ricco territorio, non ancora del tutto esplorato. Negli anni trenta Soverato contava un numero alto di famiglie di imprenditori, commercianti, artigiani e proprietari terrieri che vedevano nell’istruzione lo strumento ideale per elevare socialmente i loro figli, costretti spesso a viaggiare per conseguire un diploma. Da qui la ferma volontà di istituire un Ginnasio (1929) e, nel tempo, altri istituti per soddisfare la crescente richiesta di tutto il comprensorio; oggi, infatti, sono presenti diverse scuole secondarie superiori, frequentate dagli studenti del comprensorio. Un tassello fondamentale era stato tessuto, da lì, una salita rapida verso la conquista del commercio, dell’artigianato e dell’industria. Tra le più importanti ricordiamo la “Carcara”, l’industria Armida, la Silpa, il Quarzo (si raffinava il materiale proveniente dalle miniere di Satriano e Davoli). Già nell’antica Poliporto, dove ancora oggi con la bassa marea si possono ammirare i ruderi di un insediamento greco-romano, in epoca medioevale si ricavava con molta probabilità il salmarino…peccato non prendere spunto dal passato per rianimare canali commerciali purtroppo abbandonati. Nel centro storico le botteghe di falegnami e fabbri, i frantoi per la produzione dell’olio. Il ceto marinaro rivestiva un ruolo fondamentale per la cittadina di mare, oggi “Perla dello Jonio” (nome coniato in primis da Ferdinando Procopio per il suo stabilimento balneare che sorgeva nei pressi dell’attuale Sombrero). Le difficoltà della guerra segnarono sicuramente la fine della Scuola Marinara (1920) che contava un alto numero di allievi, danneggiando la cultura e la tradizione dei figli di un popolo proteso nel Mar Ionio e ponendo fine alla loro primordiale vocazione. I pescatori hanno continuato nel difficile lavoro della pesca, con alti e bassi, tramandando alle generazioni future l’amore e la passione per un’attività che, ancora oggi, è simbolo di lavoro duro e onesto. Molto praticata è la pesca del tonnetto dalla spiaggia. Un tuffo nel passato ed ecco “La Conchiglia” dove si vendevano cucine, radio, dischi, bombole del gas e televisioni e che, ancora oggi, rappresenta per i ‘Soveratani’ un pezzo di cuore, un nome di riferimento per quella strada che porta al mare e per don Gennarino da Conchiglia, uomo gentile che lasciava aperta la porta del negozio per far vedere la televisione a chi non se la poteva permettere…un vero servizio pubblico gratuito! Come non ricordare le ditte storiche d’agrumi dei Fratelli Coluccio, Scalamandré e Battaglia (accanto alla vetreria La Veca), imprenditori che hanno favorito l’economia del luogo, dando lavoro a tante persone e portando alto il nome della nostra terra in tutta Italia e non solo. Come non citare i fotografi Rudi, Celia, Sestito che, sin dagli anni ’40, hanno rappresentato per la città la sede dei “ritratti” e della memoria storica… ti accoglievano nei loro locali, arredati con un salottino per “il teatro di posa”, le lampade con l’ombrello e una tenda come fondale. Foto storiche per ricchi e poveri, senza disuguaglianza sociale. La parola “storia” inesorabilmente ci porta all’antico Bar Scalamandré degli anni ’20, un’eccellenza del territorio. Nei laboratori Peppino La Chimea assicurava la produzione… indescrivibile il sapore della sua panna di un colore indefinito! “ Era in termini moderni un modello di marketing di qualità…No, non era una gelateria, era il Tempio del Gelato…” (cit.). Nel corso del tempo, ovviamente, si sono succedute diverse gestioni che, grazie all’imprenditoria familiare, hanno permesso di far rivivere un’attività e la sua gloriosa storia, nella stessa location. E poi ancora le botteghe di biciclette, d’abbigliamento, di generi alimentari, d’artigianato, le sartorie, ecc… Avrei voluto citare tanti altri nomi di altrettante belle attività, ma con commozione devo chiudere un articolo che, in parte, è anche un pezzo della mia vita. Sin da piccola ho frequentato questa cittadina che mi ha visto crescere scolasticamente e che oggi mi vede lavorare, con la passione di chi ama la propria terra e ci tiene a vederla crescere. Oggi la città presenta un discreto numero di alberghi e di strutture recettive, numerose filiali bancarie. Molte attività che caratterizzavano la società di Soverato degli anni ‘50 sono scomparse e tante botteghe artigianali sono state sostituite da pizzerie e bar. Durante il periodo estivo, la popolazione aumenta notevolmente, registrando la presenza di un elevato numero di turisti. Il turismo, infatti, dovrebbe rappresentare la principale fonte economica per Soverato, ma il decollo non è avvenuto completamente… “è necessario migliorare servizi, accessibilità, collegamenti, viabilità, accoglienza” come indicato dal Sindaco Alecci in occasione del recente Convegno dei Confesercenti di Catanzaro. In quella sede si è parlato, anche, di un “ miglioramento dei trasporti tra Tirreno e Jonio” e della “necessità di fare rete” tra comuni limitrofi. Ci si è soffermati sulla “collaborazione tra cittadini e istituzioni” per raggiungere il comune obiettivo della ripresa economica dell’intero territorio. Perché le cose vadano bene non bisogna sempre lamentarsi: è necessario rimboccarsi le maniche ed andare avanti, come ha sempre fatto il nostro popolo. E’ questo il messaggio che, nel corso di una visita guidata, ho cercato di trasmettere assieme allo staff Erasmus composto da Sandra Macrina, Francesca Migliarese e Giuseppe Schiavi, alle delegazioni provenienti da Estonia, Croazia e Turchia, ospiti nella città di Soverato dal 22 al 26 novembre. La visita è stata parte integrante del progetto sull’imprenditorialità “Today’s Young People, Tomorrow’s Entrepreneurs”, coordinato dal Turk Telekom Sosyal Bilimler Lisesi di Konya e gestito dall’Itt Malafarina da Savina Moniaci, nell’ambito del programma Erasmus+ di cui il mio dirigente scolastico prof. Domenico Agazio Servello è un grande sostenitore. Il progetto ha, difatti, permesso di fare un excursus sulle imprese storiche del comprensorio, dai fratelli Viscomi nel settore movimento terra e costruzioni all’azienda florovivaistica Aversa , al Caseificio Macrì, alla fabbrica di bevande Riitano e a tante altre per poi visitare l’azienda EdilPalamara che opera nel settore dell’edilizia, con sede in Guardavalle. I titolari ed i collaboratori (in maggioranza donne) hanno accolto studenti e docenti della mobilità Erasmus, illustrando i materiali edilizi che mirano alla qualità ecosostenibile dell’abitazione in rapporto alla salute degli individui, spiegando l’organizzazione ed il funzionamento dell’attività, con l’auspicio di far avvicinare i giovani al mondo dell’imprenditoria che era proprio l’obiettivo primario del progetto tendente a favorire la creatività, l’innovazione e l’imprenditorialità nel processo educativo, sviluppando piani innovativi e creativi a tema imprenditoriale, storie e attività teatrali e attività educative innovative basate sul gioco, nonché attività di formazione teorica intese come cultura dell’imprenditorialità, promuovendo una comunicazione imprenditoriale efficace e l’alfabetizzazione finanziaria per creare un ecosistema più forte. Al nostro futuro, con la speranza che sia…sempre a gonfie vele e con il vento in poppa! Maria Antonietta Battaglia