L’olio d’oliva eterna memoria dei popoli. Si è svolto ieri ad Amaroni, su questo tema, un incontro in municipio nel corso del quale è stato presentato il libro “L’olio d’oliva tra storia, archeologia e scienza”, dell’archeologa Bakhita Ranieri e dell’agronomo Thomas Vatrano. L’evento è stato aperto dal saluto del sindaco Gino Ruggiero. Sono seguiti gli interventi degli autori del libro. Nella prima parte viene ripercorsa la storia e la valenza dell’olio, sin dall’antichità, per i Popoli del Mediterraneo, passando attraverso l’uso quotidiano come alimento, la cura del corpo, la lavorazione della lana, la preparazione atletica. E poi ancora l’uso dell’olio nella medicina, i profumi nell’antica Roma, le 250 menzioni nella Bibbia, ora come pianta, ora come estratto, l’ ulivo nell’arte e nella letteratura. L’olio che si racconta è cultura che esprime attraverso riti, pratiche e tradizioni il suo valore simbolico e religioso: fertilità, pace, luce contrapposta alle tenebre, rinascita; è espressione del valore di un territorio, “areale olivicolo” come quello di Amaroni e di tanti paesi calabresi, di un patrimonio rurale da preservare. La parte scientifico-agronomica del libro si sofferma sull’importanza del consumo dell’olio d’oliva e dei benefici per la salute: dal diabete di tipo 2 alla prevenzione dell’ictus, delle malattie cardiache, della depressione; ancora il germoplasma olivicolo calabrese (con la proiezione delle schede elaiografiche), l’ uso delle foglie di ulivo, gli effetti terapeutici, l’impiego dell’olio d’oliva in cucina. L’incontro ha suscitato nel pubblico particolare interesse, sollecitandolo a numerose domande. Al termine, l’arte dell’assaggio degli olii prodotti da tre aziende del territorio: l’olio biologico Bova, l’olio extravergine Frisina e l’olio d’oliva dei fratelli Lanzellotti, con l’agronomo Vatrano che ha accompagnato i presenti in un viaggio sensoriale alla ricerca dell’olio d’oliva di qualità.
Carmela Commodaro

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