Intensificati i servizi per la repressione degli illeciti. Sequestrati 5 fucili, munizionamento, fauna particolarmente protetta e richiami acustici vietati. Nelle ultime settimane sono stati intensificati i servizi di repressione del bracconaggio e di tutela della fauna selvatica migratoria, in particolar modo nella fascia del comprensorio del lametino interessato in questo particolare periodo dalle rotte migratorie della fauna selvatica, comprese alcune specie particolarmente protette, dalle stazioni dei Carabinieri forestali di Lamezia Terme e di Nocera Terinese, e, per alcune operazioni, anche con la collaborazione delle guardie ecozoofile dell’associazione “Fare ambiente”. Dai numerosi appostamenti e controlli eseguiti sono stati accertati diversi episodi di bracconaggio, e, in particolare, partendo da preliminari osservazioni controlli, sono stati individuati soggetti che esplodevano colpi d’arma da fuoco verso la selvaggina, utilizzando richiami acustici elettromagnetici espressamente vietati, oppure utilizzavano munizionamento vietato o, in un caso abbattendo un esemplare di frosone, una specie particolarmente protetta dalla Convenzione di Berna, relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa, del 1979. Il bilancio complessivo dell’attività ha visto il deferimento all’Autorità giudiziaria di 5 soggetti e il sequestro di 5 fucili, di 25 munizioni, di 2 richiami acustici elettromagnetici, degli attrezzi ed attrezzature utilizzate per l’esercizio dell’attività venatoria e di un esemplare di frosone.