Si è conclusa a Venezia la terza edizione del “Coloring in Luce Festival”, evento ideato, progettato, realizzato e condotto da Barbara Bartoli, presidente del “Centro ricerche, ingegneria, architettura, risorse, energie rinnovabili” di Ravenna, per fare luce alle idee e ai progetti del futuro. Venezia è romantica, pittoresca, coinvolgente, una delle città più belle al mondo, dove acqua, aria, terra e sole si fondono per rendere la città ancora più unica. Proprio la location ideale per ospitare il “Coloring in Luce Festival”. Dal 2019, la Bartoli ogni anno individua 25 nomination, 13 profili femminili e 12 maschili, da premiare e rilanciare; e poiché la Calabria è la terra in cui acqua, aria e sole si fondono in un’unica luce, ben 13 delle 25 nomination provengono sempre dalla Calabria. Lo scorso 26 settembre i giardini della Biennale di Venezia hanno ospitato il festival di Barbara Bartoli e le sue 25 nomination per il conferimento del premio “Energia in luce”, dedicato quest’anno all’acqua. Tra le 25 nomination calabresi vi era l’artista di Squillace Tina Gallo, titolare dell’Atelier della ceramica “Deco’Art”. Al momento della premiazione, piena di commozione, ma al tempo stesso orgogliosa e felice di rappresentare la sua terra, Tina Gallo ha così commentato: «Ho conosciuto Barbara lo scorso anno un giorno di settembre; il nostro primo incontro è avvenuto nel mio atelier, abbiamo parlato tanto e poi mi ha invitata a partecipare al suo Coloring Festival che si è tenuto proprio a Squillace. Ci sono andata molto volentieri, spinta dalla curiosità e dal suo coinvolgente entusiasmo. È lì che, con mia grande sorpresa, mi ha nominata per il premio di quest’anno, ed ora eccomi qui. Nella splendida cornice di Venezia, un luogo magico e incantato che ha portato luce nella mia vita dopo un periodo buio; ecco perché essere oggi qui mi riempie di orgoglio e felicità, perché non ho portato solo la mia luce, ma quella di tutta Squillace e della Calabria tutta». Lo scorso anno la seconda del festival si era svolta proprio a Squillace.

Carmela Commodaro

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