L’ex portiere di Reggina e Catanzaro ha combattuto per diversi anni con un brutto male

Il mondo del calcio piange la scomparsa di Daniel Leone: l’ex portiere del Catanzaro è morto nella giornata di sabato 2 ottobre a soli 28 anni. Leone si era ritirato dal calcio quattro anni fa a causa di un tumore al cervello, che Daniel era stato costretto a combattere per la seconda volta nella sua vita. Già nel 2014 il portiere originario di Piedimonte Matese, all’epoca tesserato per la Reggina e impegnato nel campionato di Lega Pro, dopo aver accusato per diversi giorni un forte mal di testa, era stato operato agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. La diagnosi? Un tumore frontale destro al cervello. Operato a ottobre, Leone si era curato successivamente a Milano, sottoponendosi a cicli di chemioterapia e tornando anche ad allenarsi con il resto del gruppo nel gennaio successivo.

Daniel Leone morto a 28 anni: il ritiro nel 2017
Il male si era ripresentato nel 2017 ed era stato lo stesso Daniel, attraverso un post sui propri canali social, a rassicurare tutti i suoi amici con una foto e un commento prima del secondo intervento: “Apriamo la testolina e speriamo di aggiustarla” scriveva ad agosto del 2018 cercando di sdrammatizzare la situazione e condividendo senza paura il suo stato d’animo con le tante persone che gli sono state vicine. Quel racconto social lo ha accompagnato fino agli ultimi giorni. L’ultimo post su Instagram è datato 8 agosto 2021 e lo ritrae sorridente all’interno di un’auto, a Caserta. Quel sorriso lo ha caratterizzato lungo tutta la sua battaglia. (www.lacasadic.com)

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