Dando uno sguardo alle liste presentate per le elezioni comunali, in molti comuni a competere è un solo candidato. La riflessione è del sindaco di Squillace Pasquale Muccari, secondo il quale «in tali comuni l’avversario non è il candidato alternativo, ma la percentuale di chi andrà a votare». Muccari allora si chiede: «se in molti comuni, come sicuramente accadrà in quanto molti cittadini iscritti all’Aire non verranno a votare, il 50% più uno sarà difficile da raggiungere, ci saranno commissari prefettizi a sufficienti per la gestione amministrativa degli stessi comuni?». Il sindaco di Squillace si dice anche sorpreso per il fatto che in alcuni comuni grossi, anche superiori a 5000 abitanti, i contendenti alla carica di sindaco sono 2 o 3. «Vogliamo quindi – rileva – prendere in considerazione la crisi vocazionale? E che la legge Delrio ormai può andarsene a quel paese? Io sono un sindaco, che nella sua squadra ha sempre candidato donne, perché ha avuto la fortuna di avere questa partecipazione. Ma in un comune dove non si trova un candidato sindaco, imporre la presenza di genere al 50% nell’esecutivo, non significa sacrificare intelligenze (che possono essere anche donne)?».

Carmela Commodaro

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