«Ritornare alla Chiesa del grembiule, dell’attenzione e della vicinanza a chi soffre, non con le parole». Questo è il forte monito di don Roberto Corapi, parroco di Amaroni. L’occasione gli è stata data dalla celebrazione dei riti in onore della Madonna Addolorata che ad Amaroni viene festeggiata in forma solenne. Durante la vigilia, don Roberto ha presieduto una celebrazione eucaristica dedicata a tutte le mamme addolorate che hanno perso i propri figli. Ed è proprio la testimonianza, la sua, di pastore attento ai bisogno della comunità. Una messa per tutte le mamme addolorate, invitate da don Roberto a pregare e offrire l’Eucarestia per loro. Tanta la partecipazione dei fedeli con la presenza di ben 26 mamme addolorate della comunità amaronese. «Dobbiamo prenderci cura di voi, care mamme – ha detto il sacerdote – ed io voglio unirmi al vostro dolore, portare insieme a voi la croce. Il dolore che sto vivendo insieme a voi, unito a Maria Addolorata, per la perdita del figlio Gesù. Perché è necessario attraversare la strettoia della croce? Perché solo così saremo persone mature e vere». Poi, citando padre Pio, don Roberto ha detto come avesse ragione quando amava ripetere: “tutti vengono qua per farsi togliere la croce, nessuno per imparare a portarla”. Infine, don Roberto si è soffermato sul fatto che «la nostra Chiesa deve essere la Chiesa del grembiule e non del potere o dei grandi». «Non c’è – ha proseguito – stola dorata che passi sopra il grembiule del servizio quotidiano. Voglio essere la Chiesa viva di Gesù, che amava fermarsi per strada e salvare quell’anima affranta e provata dalla vita». Don Roberto, dunque, si è posto accanto a chi soffre, lui che proprio in questi giorni è stato colpito da un grave lutto familiare: la perdita del caro papà Mario, persona che l’ha fatto diventare ciò che è: sacerdote gioioso, sacerdote dell’umanità. Sabato 18, una bella idea, nell’ambito dei festeggiamenti per l’Addolorata, è stata la passeggiata fra l’artigianato locale ideata dallo stesso don Roberto. Un percorso itinerante nel centro storico fra i laboratori creativi e gli stand con i prodotti dell’artigianato locale. Una mini-fiera dei mestieri e delle arti, realizzata con la collaborazione dello scenografo Pino Sorrentino, con lo scopo di valorizzare le produzioni tipiche. Il centro storico amaronese è stato invaso da prodotti e articoli esclusivi, in un percorso tra vecchie arti e vecchi mestieri ormai quasi estinti, per far conoscere alle giovani generazioni il passato e la fatica dei nostri padri che con ingegno e sacrificio realizzavano strumenti e mezzi per sopravvivere con dignità. Fra la soddisfazione degli amministratori locali, della gente e del parroco don Roberto che ha dispensato sorrisi e foto con tutti, per un momento aggregativo di grande spessore sociale.
Carmela Commodaro