Un bagno di folla, nei limiti imposti dall’emergenza Covid, alla messa in onore di Santa Barbara, patrona di Amaroni, nell’anfiteatro Nicholas Green, presieduta dal parroco del sorriso don Roberto Corapi, affiancato da don Andrea Gasparro, sacerdote amaronese, che presta servizio a Serra San Bruno. Picchetto d’onore con quattro carabinieri in uniforme voluto fortemente da don Roberto, il capitano della compagnia carabinieri di Girifalco Felice Bucalo, il sindaco Gino Ruggiero con l’amministrazione comunale, la schola cantorum, il comitato festa, gli emigrati: c’erano proprio tutti a messa. Molto emozionato don Roberto Corapi che ha fatto un’omelia particolare, perché si è messo anche a cantare trasmettendo un messaggio di speranza a grandi e piccini. «Quando la tempesta arriverà volerò più in alto insieme a te. Con Gesù faremo cose grandi sull’esempio di Santa Barbara. Volete essere felici? – domandato don Corapi – mangiate di Gesù e la vostra vita cambierà per davvero». Poi si è soffermato sull’eresia per lui di questo secolo: il cattolicesimo convenzionale. «Un cattolicesimo fatto di riti – ha detto – di preghiere pure, ma vuoto di Dio. Oggi si rischia di essere cattolici ma non cristiani. Santa Barbara era cristiana perche ha dato la vita per Cristo». Poi il canto della speranza: « l’unica speranza nostra è Cristo crocifisso e risorto per la nostra salvezza». Don Roberto insiste su questa relazione di amore che ti rende felice con Gesù. Tanta l’emozione dei fedeli in una messa sentita e vissuta per davvero. Al termine, don Roberto impartisce la benedizione con la reliquia della Santa e guardando in alto un cielo festoso per lo spettacolo pirotecnico offerto dall’amministrazione comunale di Amaroni, proprio a dire che cielo e terra erano uniti in un un’unica festa di amore sotto la protezione di Santa Barbara vergine e martire di Cristo.
Carmela Commodaro