“La Giunta Regionale della Calabria – riferisce il Presidente della Coldiretti Calabria Franco Aceto – ha approvato la delibera 314 dello scorso 21 luglio che contiene “Determinazioni in ordine alle procedure di controllo dell’emergenza cinghiali”. Apprezziamo la tempestività con la quale la Giunta Regionale su proposta dell’Assessore Gallo ha mantenuto gli impegni presi davanti agli agricoltori in occasione della manifestazione della Coldiretti dello scorso 8 luglio davanti alla Cittadella Regionale. La delibera adottata consente la semplificazione per il contenimento e controllo dei cinghiali.  Questo – continua Aceto – è un passo avanti importante nella possibilità di svolgere un’azione tempestiva ed efficace nel controllo della fauna selvatica, nel momento più delicato della campagna agraria. Ringraziamo il presidente della Giunta Nino Spirlì, l’assessore Gallo e i consiglieri regionali intervenuti che hanno dimostrato con i fatti la vicinanza e l’ascolto del mondo delle campagne ma anche dei cittadini e dei sindaci che hanno partecipato al flash-mob”. Coldiretti aveva fatto sentire la voce grossa sul fenomeno della fauna selvatica ed in particolare dei cinghiali che stanno imperversando in campagna distruggendo terreni, colture, recinzioni, attaccando anche gli animali e spingendosi anche nelle città, conquistando anche spazi urbani mettendo in pericolo le persone. Di fatto – spiega Aceto – si è introdotta la possibilità per le Regioni di autorizzare direttamente, se necessario, i proprietari o i conduttori a qualsiasi titolo dei fondi in cui siano stati accertati danni, o i loro delegati, a svolgere le attività di cattura e abbattimento della specie cinghiale, con il controllo degli organi di Polizia locale e dei Carabinieri territorialmente competenti. Questo è un primo passo importante che dimostra l’oggettività del problema, sentito non solo nelle campagne ma anche dai cittadini e dalle istituzioni. Coldiretti – prosegue Aceto -continuerà la battaglia affinché si torni ad una convivenza equilibrata tra imprese agricole e fauna selvatica. La proliferazione senza freni dei cinghiali – annota Aceto – sta mettendo anche a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali e questo ormai è certificato da studi ed esperienze relative all’elevata densità dei cinghiali anche in aree di elevato pregio naturalistico dove ci sono notevoli criticità in particolare per quanto riguarda il rapporto tra crescita della popolazione dei selvatici e vegetazione. Una situazione che ha visto arrecare notevoli danni alle produzioni e le aziende a lasciare a volte i terreni incolti, stravolgendo l’assetto produttivo delle zone con il rischio – conclude – che venga meno la presenza degli agricoltori, soprattutto nelle zone interne, e con essa quella costante opera di manutenzione che garantisce anche la tutela dal dissesto idrogeologico.

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