Sentita celebrazione eucaristica oggi al Santuario della Madonna del Ponte per l’inizio del ministero pastorale del nuovo rettore padre Piero Puglisi, già parroco di Squillace Lido. Dopo la scomparsa di don Emidio Commodaro, l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace mons. Vincenzo Bertolone ha designato come nuovo rettore del Santuario proprio il parroco di Squillace Lido. Presenti mons. Giuseppe Megna, il vicario foraneo don Antonio De Gori, i sacerdoti don Francesco Pilieci e don Julio Rivera (che già collaborano con padre Piero a Squillace Lido), il sindaco di Squillace Pasquale Muccari, l’ex sindaco Guido Rhodio e l’ex presidente della Provincia Enzo Bruno, oltre a molti fedeli, la cerimonia è stata aperta dalla consegna simbolica delle chiavi del Santuario a padre Piero da parte del sindaco, essendo l’edificio di culto di proprietà comunale. Muccari, nel suo indirizzo di saluto, ha parlato di «antico santuario ricco di storia». «Siamo sicuri – ha aggiunto – che padre Piero continuerà la sua opera pastorale nel solco tracciato dai suoi predecessori, don Domenico Cirillo e don Emidio Commodaro, per promuovere il bene e la carità cristiana. Si tratta di un sacro luogo che sorge alla confluenza tra il Ghetterello e il Pellene e che invita al ritiro e alla preghiera. In questi giorni ho visto l’impegno e il lavoro dei volontari della parrocchia; tanti in passato si sono dedicati alla cura del santuario, i nostri artigiani, i muratori. I luoghi di culto sono sempre presenti nell’azione amministrativa del Comune. In questo sostò in preghiera anche papa Giovanni XXIII. Questo è un luogo identitario della tradizione religiosa della città . Consegno le chiavi simbolicamente, a nome della città, nel rispetto del patto sancito da antica convenzione tra le parti». Il santuario della Madonna del Ponte è un antico romitorio basiliano e nei prossimi giorni, grazie al Comune, sarà sistemato nel tetto e negli spazi esterni. Nella sua omelia, il neo rettore padre Piero, che opera da oltre 20 anni a Squillace, ha messo in risalto il fatto che si tratta di «un momento bello e significativo per la storia della città. Un luogo che si pone a metà tra il centro storico e la marina e che diventa un’opportunità di unità tra collina e mare, perché questa diventi un’unica grande comunità ecclesiale. Facciamo in modo che in questo luogo si possano vivere occasioni di formazione religiosa e culturale, che possa essere luogo di incontro per le 17 parrocchie della forania, punto di riferimento soprattutto dei giovani perché si incontrino, punto di riferimento della diocesi per la formazione spirituale. Diventi soprattutto luogo di spiritualità mariana». Il vicario foraneo don De Gori, portando i saluti dell’arcivescovo Bertolone, ha parlato di «luogo che deve continuare ad essere luogo di preghiera nel solco tracciato dai grandi rettori». Al termine, vi è stato l’affidamento della comunità parrocchiale alla Madonna, con la recita di una suggestiva preghiera, e un omaggio floreale, con miscellanea di canti alla Vergine Maria eseguiti dalla corale “Stella Maris” di Squillace Lido. Bello e suggestivo il ricordo di alcuni anziani che ci hanno raccontato a margine della manifestazione: l’iniziativa dell’ex rettore don Cirillo che, per far arrivare al santuario quanti più giovani possibili, faceva preparare, per la festa del 1. maggio, ceste di panini e di lattuga che poi elargiva ai ragazzi. Una tradizione già in voga ai tempi dei “romiti” (gli eremiti che dimoravano nella struttura, ora santuario) e che venne ripresa proprio da don Cirillo.
Carmela Commodaro