Fase conclusiva del progetto Erasmus Plus. Si è svolta all’Istituto Comprensivo di Squillace. Si sarebbe dovuta realizzare con la presenza di 14 studenti della scuola Osnovna Šola Janka Kersnika Brdo di Lukovica (Slovenia), tre insegnanti e la loro dirigente, ma lo scambio si è concluso da remoto, per via dell’emergenza sanitaria. Attraverso incontri online, video, testi, canzoni, immagini gli “ospiti” sloveni hanno potuto vedere le bellezze della nostra regione, immaginare il gusto delle nostre prelibatezze e sentire il calore della nostra accoglienza. Il leitmotiv, come suggerisce il titolo del progetto (Traditional toys and games as cornerstones of bridges of school cooperation in E.U.) è stata la riscoperta di giochi e giocattoli tradizionali che ha coinvolto alunni, genitori e nonni, tre generazioni a confronto e due nazioni a confronto per realizzare che il gioco è un linguaggio universale che accomuna gente di ogni età ed etnia. Durante lo scambio da remoto gli studenti hanno condiviso giochi virtuali, cantato in italiano e sloveno, imparato la tecnica dell’ingobbio e persino creato, sempre virtualmente, alcuni edifici tipici del loro territorio. Il team Erasmus dell’Istituto comprensivo di Squillace era composto dal dirigente Alessandrò Carè e dai docenti Simona Isabella, Vittoria Lazzaro, Caterina Lombardo, Oreste Sergi Pirrò e M. Antonia Procopio. Proprio il prof. Sergi Pirrò ha omaggiato la scuola slovena di un logo da lui creato, come ricordo di questa esperienza costruttiva e coinvolgente. Nel ringraziare il team sloveno, composto da Blaž Andrejka, Jana Kovič, Vesna Markelj, Borut Horvat e la loro dirigente Anja Podlesnik Fetih per il contributo dato alla crescita dei nostri ragazzi, il dirigente scolastico squillacese Carè ha espresso la sua convinzione che nella crisi attuale tutti si sono sforzati per raggiungere gli obiettivi richiesti dallo scambio interculturale e che due obiettivi prioritari sono stati sicuramente raggiunti: l’amicizia e la vicinanza anche da remoto.
Carmela Commodaro