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“Ci giunge dolorosissima la notizia della scomparsa all’età veneranda di quasi cento anni, di S. E. Mons. ANTONIO CANTISANI, Arcivescovo Emerito della nostra Arcidiocesi., Pastore amato e venerato in periodi delicati e importanti della nostra Comunità diocesana”. Inizia così il ricordo della figura di mons. Cantisani, tornato oggi alla casal del Padre, da parte dell’ex presidente della Regione ed ex sindaco Guido Rhodio. “Non è questa, certo, la sede per tracciare un profilo , sia pure breve, della sua grande Personalità come Prelato e come Pastore attento alle necessità, anche umane e materiali, delle nostre popolazioni meridionale, di cui fu costantemente partecipe e interprete, sensibile e premuroso”, scrive Rhodio.
“Storicamente – prosegue – dobbiamo registrare che Egli fu l’ultimo Vescovo della sola Sede di Squillace, ma non possiamo non dire che Egli riuscì a porsi – pur nell’assoluto rispetto delle decisioni istituzionali – al di sopra di questo provvedimento, sostanzialmente burocratico, ma che non poteva scalfire – e si è sempre sforzato di non farla scalfire – la storia della nostra comunità ecclesiali, con origini e richiami all’evo apostolico.
Fin dal suo ingresso a Squillace , il 27 Settembre 1980 , Mons. Cantisani ci comunicò e s’impose questa linea di rispetto con queste parole ufficiali: << Pertanto, fratelli miei carissimi, noi non costruiremo a Squillace la Chiesa di Gesù Cristo, non costruiremo la Chiesa del Concilio, non costruiremo la chiesa a servizio dell’uomo, se non si rispettasse e se non si valorizzasse la storia, le tradizioni, la cultura, i problemi, le prospettive, le potenzialità di questa Chiesa. Storia, tradizioni, cultura, prospettive, problemi e potenzialità che non sono di un’altra chiesa. E allora, fratelli miei, ve lo dico con tutta sincerità di cui son capace: SIATENE CERTI, DIFENDERÒ, AFFERMERÒ, VALORIZZERÒ L’IDENTITÀ E L’ORIGINALITÀ DELLA CHIESA DI SQUILLACE. Di questo impegno solenne sarà prova la mia presenza in mezzo a voi, che, con l’aiuto di Dio, voglio essere certo, sarà – come è stato detto – costante, continua, assidua e sarà soprattutto, sostanziata di amore.
E’ solo in questo modo, valorizzando cioè la identità e l’originalità della Chiesa locale, che noi promoviamo la necessaria collaborazione con le altre Chiese, con forme che inventeremo secondo le esigenze dei tempi nella linea tracciata dalla Santa Sede per tutto l’orbe cattolico. E’ solo così, valorizzando l’identità e l’originalità della Chiesa particolare, che noi porteremo un contributo concreto perché la Chiesa universale sia davvero la chiesa che riveli al mondo il volto di Gesù, Maestro e Signore. Dico questo, fratelli miei, perché – e mi avvio alla conclusione – è Lui, Lui solo valore assoluto; non è dato agli uomini sotto il cielo altro nome nel quale è stabilito che noi possiamo salvarci; solo Gesù Cristo è valore assoluto… (cfr. Vi annuncio la grande Gioia, Pensiero e azione pastorale dell’Arcivescovo Mons. ANTONIO CANTISANI Vescovo di Squillace, nel primo saluto alla Comunità Diocesana, Squillace 27 settembre 1980).
Una linea che, possiamo testimoniarlo solennemente per le posizioni istituzionali da noi ricoperte, che mons. Cantisani ha sostenuto e garantito in ogni circostanza, e spero che il Signore mi darà tempo e forza per dimostrare doverosamente questo particolare merito , tra i tantissimi altri, del la paterna figura del caro Arcivescovo scomparso.
Mentre siamo uniti nel dolore e nella preghiera con i suoi familiari e con la nostra e sua chiesa diocesana, pubblico – per il momento – due foto del suo ingresso a Squillace nel 1980, e quella , decisamente storica, dell’accoglienza nella nostra Cattedrale di Squillace del Patriarca ortodosso Damaskinos”.
Carmela Commodaro

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