Ordinanza del sindaco indirizzata a proprietari, affittuari, o a coloro che a qualsiasi titolo godono di terreni ricadenti all’interno del territorio comunale – «È fatto divieto, in prossimità di boschi, terreni agrari e – o cespugliati, lungo le strade Comunali, Provinciali e statali ricadenti nel territorio comunale, di: accendere fuochi; usare apparecchi a fiamma libera o elettrici che producono faville nonché ogni altra operazione che possa generare fiamma libera, con conseguente pericolo di innesco d’incendio».Lo dispone un’ordinanza del sindaco di San Vito sullo Ionio, Antonio Tino. In vigore fino al prossimo 15 settembre, il provvedimento poggia su diverse premesse. «La stagione estiva – sottolinea Tino – comporta un rilevante pericolo di incendi nei terreni incolti e/o abbandonati con conseguente grave pregiudizio per l’incolumità pubblica e al patrimonio boschivo. Ciò è maggiormente accentuato dal fatto che l’abbandono e l’incuria, da parte dei privati di appezzamenti di terreni, posti sia all’interno che all’esterno delle aree urbane, provoca la proliferazione di vegetazione, rovi e sterpaglie che possono costituire origine di incendi». Ecco perché l’ordinanza si rivolge anche a proprietari, affittuari, o a coloro che a qualsiasi titolo godono di terreni ricadenti all’interno del territorio comunale. Previsti gli obblighi di: pulizia ed eliminazione delle sterpaglie, rovi, fieno, rami e vegetazione secca in genere, rifiuti o di qualunque altro materiale di qualsiasi natura che possa essere fonte d’incendio; provvedere ad effettuare tale pulizia per un raggio di 50 metri da tutti i fabbricati e dalle infrastrutture esistenti; pulizia del proprio fondo, o corte, o giardino posti in prossimità di strade, nonché di fabbricati residenziali, rurali, industriali, commerciali ed artigianali in genere. «Su tutto il territorio comunale – evidenza ancora il sindaco -, durante questo periodo di grave pericolosità è vietato inoltrare l’auto nel bosco e parcheggiare con la marmitta (specialmente se catalitica) a contatto con dell’erba secca». L’accensione del fuoco negli spazi vuoti del bosco è, tuttavia, consentita per coloro che, per motivi di lavoro, sono costretti a soggiornare nei boschi, limitatamente al riscaldamento e alla cottura delle vivande. I fuochi debbono essere accesi adottando le necessarie cautele e dovranno essere localizzati negli spazi vuoti preventivamente ripuliti da foglie, da erbe secche e da altre materie facilmente infiammabili. È fatto obbligo di riparare il focolare in modo da impedire la dispersione della brace e delle scintille e di spegnerlo completamente prima di abbandonarlo.Non mancano, però, le deroghe al divieto generale di accensione. «Nelle aree forestali all’aperto – conclude Tino – , l’utilizzo del fuoco per riscaldare vivande e cibi è consentito esclusivamente in giornate non ventose e nel rispetto di tutte le seguenti prescrizioni: accensione del fuoco negli spazi appositamente realizzati all’interno di aree pic-nic; accensione del fuoco con barbecue posti ad almeno 20 metri da zone boscate a vegetazione facilmente infiammabile e in zone pianeggianti. ione nonché di vietare tutte quelle azioni che possano costituire pericolo di incendi». Franco POLITO (preserreedintorni.it)