L’installazione di due bungalow sull’arenile di Squillace Lido, nelle adiacenze del lido Ulisse, sta movimentando l’inizio dell’estate squillacese. Si tratta di due bungalow, costituiti rispettivamente di due cabine spogliatoio con doccia, realizzate in materiale a norma, anche per accogliere i disabili, che il titolare del lido Franco Paonessa avrebbe voluto posizionare nello spazio compreso nella sua concessione, ma a cui il Comune si oppone. Il sindaco Pasquale Muccari ha scritto una lettera-sollecitazione al procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, al prefetto Maria Teresa Cucinotta, al questore Mario Finocchiaro, al comandante della Guardia costiera di Soverato Augusto Cipollone, al comandante dei carabinieri di Squillace Gianluca Cavallotti, all’ufficio di polizia locale e all’ufficio tecnico comunale, informandoli sulla «presenza sul lungomare di Squillace di due bungalow prefabbricati posizionati temporaneamente sul marciapiedi antistante il Lido “Ulisse”». «Apprendevo – scrive Muccari – che le due unità abitative avrebbero dovuto essere poste sulla spiaggia in esecuzione di un progetto risalente al 2007 presentato dal signor Francesco Paonessa, titolare della concessione relativa al Lido “Ulisse”. Anche da un preliminare esame della documentazione emerge che i bungalow sono difformi rispetto a quanto previsto nel suddetto progetto (laddove sono assentiti semplici bagni e cabine mentre nella realtà si tratta di vere e proprie unità abitative, peraltro con prospetto diverso rispetto a quello originariamente previsto)». Per Muccari, però, l’esecuzione dell’opera non risponde più all’attuale interesse della collettività ed anzi sarebbe di marcato negativo impatto ambientale. Il sindaco invita le autorità destinatarie della lettera «a voler scongiurare l’esecuzione della suddetta opera per i motivi sopra esposti e preannuncio sin d’ora le mie dimissioni nella denegata ipotesi in cui la mia presente sollecitazione non dovesse trovare accoglimento poiché sono fermamente convinto che la tutela dell’interesse pubblico, nella specie attinente al corretto governo del territorio, al rispetto dell’ambiente e alla salvaguardia della salute, debba sempre prevalere sulle istanze particolaristiche concernenti l’iniziativa privata». Da parte sua Paonessa si dice sorpreso su quanto accaduto. E racconta di essere andato dal sindaco per preannunciargli la sua intenzione di rinunciare ai bungalow se avessero urtato la suscettibilità di qualcuno. «D’altra parte – aggiunge Paonessa – secondo lo stesso sindaco, le autorizzazioni erano in mio possesso dall’origine e le ha riconosciute valide. Omette di sottolineare, però, che prima di “permettermi” di far arrivare i bungalow mi sono recato al Comune, ho mostrato le mie intenzioni con regolare istanza e non mi è stata notificata nessuna risposta di diniego. I miei bungalow rispettano, peraltro, le raccomandazioni del Governo al fine di evitare assembramenti alle docce e agli spogliatoi, non occupano la visuale dal lungomare, sarebbero state collocate in un preciso punto prestabilito dell’arenile e sarebbero state rimosse a fine stagione. Ora, comunque, ho deciso di rinunciare ai bungalow per non avere problemi, anche se tutte le autorità competenti mi dicono di essere in regola, ma mi riservo di difendere i miei diritti nelle sedi opportune».

Carmela Commodaro

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