«San Bruno è una colonna del cristianesimo della Calabria. Pur senza essere calabrese, ha scelto questo posto per creare uno spicchio di paradiso sulla terra». Lo ha detto a Serra San Bruno il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, che oggi ha partecipato ai festeggiamenti di Pentecoste in onore di Santo Bruno. «Oggi, a prescindere dalla mia devozione a San Bruno e dal forte legame con i certosini – ha aggiunto il presidente –, interpreto la voglia dei calabresi di recuperare la vicinanza alla fede e ai luoghi sacri. La nostra è una terra di santi. Onorare le tradizioni, seppur nel rispetto del distanziamento sociale imposto dalla pandemia, significa ritrovare gli atti di fede e partecipare di nuovo ai momenti più alti della spiritualità». Dopo le celebrazioni nel Santuario regionale di Santa Maria del bosco, il busto di San Bruno è tornato nella Certosa. Qui Spirlì è stato accolto dal priore Don Ignazio Iannizzotto, a cui il presidente ha chiesto di pregare per tutti i calabresi e anche per chi ha l’onere di governare la Regione.