La città di Squillace ha vissuto oggi una giornata storica, dal punto di vista sia religioso che civile, per l’elevazione di un suo giovane e degnissimo figlio alla dignità episcopale, decisa da Papa Francesco, quale arcivescovo di Rossano-Cariati. È stato consacrato vescovo don Maurizio Aloise, sacerdote 52enne squillacese, nel corso di una toccante cerimonia nella basilica cattedrale, dopo 103 anni, quando il 6 maggio del 1918 tale ordinazione episcopale fu conferita al giovanissimo don Giovanni Elli, sacerdote di origine lombarda, ma che ormai da sette anni apparteneva al clero squillacese, nel quale ricopriva i ruoli di canonico della cattedrale e di rettore del seminario. Per l’elezione a vescovo di un prelato appartenente a famiglia di Squillace, dobbiamo andare indietro di oltre un secolo e mezzo, quando Papa Pio IX scelse nel 1854, quale vescovo di Nicastro (ora Lamezia Terme), padre Giacinto Barberi, provinciale dei Domenicani di Napoli, maestro di Sacra Teologia e oratore famosissimo; e ciò per non estendere l’elenco ai sacerdoti di altri comuni della diocesi, tra i quali è ancora vivo il ricordo di mons. Bruno Pelaia, nativo di Serra San Bruno, che fu alunno anche lui del Seminario di Squillace ai tempi del vescovo Tosi, ed eletto circa 60 anni fa a vescovo di Tricarico nella Basilicata. Nelle importanti sedi di Rossano e di Cariati, mons. Aloise è stato preceduto, nell’Ottocento, da due ecclesiastici espressione dell’antica diocesi di Squillace, ambedue nativi della chiesa protopapale di Serra San Bruno: mons. Bruno Tedeschi, come arcivescovo a Rossano, e mons. Giuseppe Barillari, come vescovo a Cariati; e in tempi più recenti mons. Cantisani e mons. Ciliberti vennero tra noi da Rossano, e a Rossano-Cariati andò mons. Serafino Sprovieri, vescovo ausiliare di Squillace. Vi sono, perciò, precedenti ecclesiali molto importanti e altresì legami pregressi e molto significativi che rinsaldano i rapporti della nostra città e diocesi con il territorio in cui è pastoralmente preposto il nostro mons. Maurizio Aloise, certamente beneauguranti per il suo apostolato e che arricchiscono le sue doti umane e sacerdotali e valorizzano ancor più il suo sperimentato e riconosciuto zelo apostolico. Oggi a Squillace ha presieduto la solenne concelebrazione l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, presidente della Conferenza episcopale calabra. Insieme a Bertolone hanno consacrato mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, e mons. Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli. Erano presenti vari vescovi della Calabria, il clero, i religiosi e le religiose, le autorità civili e militari, il prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta, il questore Mario Finocchiaro, i familiari di mons. Aloise e i fedeli; presenti anche la senatrice Silvia Vono, i sindaci di Squillace Pasquale Muccari, di Cariati Filomena Greco e molti sindaci del comprensorio. Nell’omelia l’arcivescovo Bertolone ha salutato «le eccellenze reverendissime, i presbiteri di Catanzaro-Squillace, di Rossano-Cariati e di altre diocesi, i diaconi, le consacrate, i fedeli. Saluto P. Justin superiore del sacro monastero di San Giovanni Theristis, sacra arcidiocesi ortodossa romena d’Italia; saluto i genitori ed i familiari di don Maurizio, i sindaci di Squillace e di Corigliano-Rossano, il Prefetto di Catanzaro, le autorità civili e militari di ogni ordine e grado. È un giorno di grande commozione e gioia per la nostra terra calabrese e, per le due chiese particolari di Catanzaro-Squillace, dalla quale il Vescovo eletto proviene, e di Rossano-Cariati, alla quale don Maurizio viene inviato come Pastore e che oggi viene ordinato vescovo, nel bellissimo “giorno mariano delle apparizioni di Fatima”, qual è appunto il 13 maggio 2021». «Quella di oggi – ha detto il presule – è una celebrazione di grande gioia, oltre che di comunione e di preghiera della nostra Chiesa fondata su Cristo Gesù e guidata da Papa Francesco, cui va la nostra gratitudine ed il nostro pensiero orante. È la tua gioia, carissimo don Maurizio, che con comprensibile trepidazione vivi questo momento importante della tua vita, in cui con la pienezza del sacerdozio ri-profili la tua chiamata. È la gioia di questa Chiesa di Catanzaro-Squillace, che ti è stata madre perché ti ha generato ed educato alla fede, che ti ha condotto al presbiterato che hai esercitato con tanta umile, fedele, dedizione e intensità ed in piena, filiale e sincera comunione con i vescovi. È la gioia della Chiesa sorella di Rossano-Cariati, che viene affidata alle tue cure e che ti accoglierà con sincero amore come suo nuovo pastore, maestro e padre. È la gioia di noi Vescovi, che imponiamo le mani sul tuo capo per invocare su di te un’effusione speciale dello Spirito Santo che ti conformerà a Cristo Capo e Pastore della Chiesa: è questo uno degli atti di ministero che maggiormente ci coinvolge, ci unisce gli uni agli altri e ci fa risalire di anello in anello ai dodici apostoli, alle fondamenta della Chiesa. È la gioia dei tuoi genitori e dei tuoi familiari e di tutte le persone a cui hai fatto del bene, di tutti i tuoi amici, i presbiteri, i diaconi, i seminaristi, i fedeli della parrocchia di Torre di Ruggiero, guidati dal sindaco che saluto». «Le Chiese di Catanzaro-Squillace e di Rossano-Cariati – ha concluso – oggi si rallegrano per te e con te, sotto la cui presidenza si realizzerà ogni giorno il santo mistero di Cristo per noi e per la nostra salvezza». Al termine mons. Aloise, emozionato, ha ringraziato tutti e impartito la benedizione ai fedeli anche a quelli che hanno seguito il rito nella piazza adiacente. Domenica presiederà la sua prima celebrazione eucaristica da vescovo nell’anfiteatro del santuario di Torre Ruggiero. Nella Chiesa di Rossano-Cariati farà ingresso ufficialmente il 12 giugno.
Carmela Commodaro