CATANZARO – “In questi giorni particolari, che segnano il lento risveglio dal torpore di mesi di costrizioni e chiusure, e ci fanno riassaporare il gusto della normalità perduta, il dibattito politico vira pericolosamente verso le strategie regionali in vista delle elezioni d’autunno, silenziando il resto dell’attualità. Per esempio: le vicende che hanno interessato di recente Palazzo de Nobili, il cuore della politica catanzarese e di riverbero provinciale, sono passate un po’ sotto traccia e mi riferisco ad all’assoluzione piena dell’ex sindaco Olivo nel processo riguardante Parco Romani, e l’ultima deliberazione della Corte dei Conti sui rendiconti del Comune dal 2015-2017”. E’ quanto afferma il capogruppo del Pd alla Provincia di Catanzaro, e sindaco di Sellia, Davide Zicchinella. “Per quanto riguarda Parco Romani, il tempo è galantuomo e il lavoro della magistratura, la fiducia nell’operato della Giustizia, hanno fatto il proprio corso: il fatto non sussiste, non c’è stata alcuna condotta illecita da parte dall’ex sindaco Olivo che quindi si conferma una persona perbene, onesta e trasparente, come abbiamo sempre creduto e sostenuto – afferma Zicchinella -. Eppure, sul fatto che è stato certificato che non c’è stato alcun danno erariale, che è stata fugata ogni ombra sull’attività dell’amministrazione di centrosinistra che Olivo ha guidato con trasparenza e lungimiranza, non c’è stato lo stesso clamore dei tempi in cui l’inchiesta è partita, grazie a segnalazioni “politiche” di un centrodestra ringalluzzito dal potere dopo cinque anni di purgatorio in quelle stanze dove il centrosinistra ha governato bene, e sempre nel solco della legalità. Nello stesso tempo, c’è il tentativo da parte del sindaco Abramo di derubricare a consuetudine i rilievi poco lusinghieri della magistratura contabile. Una sentenza, quella pubblicata alla fine di aprile, che mette in rilievo la presenza di irregolarità, nella sottostima degli accantonamenti e nelle modalità di recupero dell’extradeficit nell’esercizio 2015, nell’operazione di riaccertamento straordinario dei residui; la scarsa attendibilità delle previsioni di entrata da trasferimenti; la reiterata esiguità, in tutto il triennio 2015/2017, dell’attività di riscossione delle entrate tributarie, nonché delle “entrate da recupero evasione tributaria”. Giusto per citare qualche esempio. Ma il sindaco Abramo alla guida della città dal 2001, a parte la parentesi del centrosinistra, rassicura i catanzaresi sulla “normalità” di rilievi che interessano centinaia di comuni. Come dire, mal comune mezzo gaudio. Ma su quanto non si tratti di criticità di routine la dice lunga l’immagine di una città sempre più triste, spoglia, sporca, senza prospettive, privata di funzioni direzionali, di futuro. Di sorrisi. E lo dico con il cuore del giovane studente liceale e universitario che ha frequentato ed amato Catanzaro, e la frequenta e la ama ancora da professionista e amministratore. Una città dove si continua ad amministrare “con due pesi e due misure”, dove la meritocrazia che potrebbe risollevare le sorti del Capoluogo sempre più spento, è un optional da non valorizzare. Non ci resta che sperare – conclude Zicchinella – e lavorare per un cambio di passo, questa città se lo merita”.

Indietro