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I Finanzieri del Comando Provinciale di Crotone hanno proceduto al sequestro di beni e disponibilità finanziarie nei confronti di un imprenditore di Isola di capo Rizzuto. Era stato denunciato alla locale Procura della Repubblica in quanto, per ottenere i fondi destinati alle imprese in difficoltà, avrebbe falsamente dichiarato di aver subìto un’ingente perdita di fatturato a seguito della grave crisi economica causata dall’emergenza epidemiologica tuttora in corso. In tal modo sarebbe riuscito a percepire illecitamente 60.651 euro.
Le Fiamme Gialle crotonesi hanno accertato che l’imprenditore di Isola di Capo Rizzuto, titolare di un bar, al fine di ottenere il contributo a fondo perduto di 60.651,00 euro, avrebbe dichiarato falsamente all’Agenzia delle Entrate di aver avuto un’ingente perdita di fatturato. La ricostruzione del reale volume d’affari dell’azienda ha consentito di appurare la presunta indebita percezione del contributo verificando, altresì, come il titolare dell’azienda, appena ricevuto il contributo di denaro pubblico, lo avesse immediatamente sperperato effettuando spese di carattere personale non correlate all’attività di impresa.
Non solo, le indagini finanziarie e gli accertamenti bancari condotti sui flussi finanziari dell’imprenditore, hanno permesso di appurare che, sempre attraverso false comunicazioni, C.F., 32 anni, sarebbe riuscito ad ottenere ulteriori contributi relativi al Decreto Ristori, Decreto Ristori bis e Decreto Natale, previsti dallo Stato, per un importo complessivo di 182.000 euro. L’ingente somma di denaro pubblico era già stata riconosciuta al richiedente ma l’erogazione è stata bloccata dall’Agenzia delle Entrate su richiesta della Guardia di Finanza.
Alla luce di quanto scoperto, il responsabile è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Crotone per l’ipotesi di reato di “indebita percezione di erogazioni in danno dello Stato” e, nei suoi confronti, su richiesta del Pubblico Ministero, Pasquale Festa, il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola ha emesso, nei confronti dell’indagato, un Decreto di Sequestro Preventivo dei conti correnti, depositi bancari, beni mobili registrati, beni immobili, titoli azionari e quote societarie, fino alla concorrenza del profitto che avrebbe illecitamente conseguito, pari a 60.651,00 euro.

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