Di 47,3 miliardi di euro programmati dal fondo per lo sviluppo e la coesione dal 2014 al 2020 ne sono stati spesi 3 miliardi pari al 6,7%.
L’incipit con cui il Presidente del Consiglio dei Ministri si rapporta con le classi politiche e non solo del mezzogiorno è impietoso.
La paura che questo dell’ex Presidente della Banca Centrale Europea possa essere un Governo con  una sensibilità ‘meridionalista’ fragile dovuta alla presenza di pochi Ministri e Sottosegretari meridionali (per la Calabria la sola Dalida Nesci del Movimento 5 Stelle) mi fa invece riflettere che sulle risorse del ‘Next Generation UE’ da destinare al Sud, non si voglia più procedere con cabine di regia, pletorici tavoli di concertazione, comitati di specialisti ed ex uomini di Governo meridionali oggi ‘accomodati’ in istituti di analisi e di studio, che hanno prodotto ottimi ‘dossier’ ma pochi risultati tangibili.
Draghi procederà con i Tecnici di formazione ‘Banca d’Italia’, garanzia di una ‘caduta a terra delle risorse’ che si avvarrà di una maggioranza parlamentare ampia, dove tutte le forze politiche sono utili ma nessuna è indispensabile.
Ho una ‘sensazione’ che forse per la prima volta le risorse riusciranno nel ‘Mezzogiorno’ a produrre dinamismo da parte degli ‘influencer’ reali e sani dell’Economia meridionale; quelli dinamici puliti ed innovativi.
Ci sarà attraverso un’analisi Econometrica chirurgica una individuazione della spesa pubblica sia in conto capitale che corrente, non più generalizzata ma finalizzata; appunto l’aumento del Debito Pubblico, con un ormai susseguirsi di scostamenti di bilancio dovrà, soprattutto al Sud generare crescita di qualità e non accumulazione parassitaria di ricchezze.
Questa volta i ‘Sofismi’ delle Classi Dirigenti meridionali possono attendere e osservare una vera Politica per il Meridione, che si allontani dalla retorica meridionalista.
Felice Caristo

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