“Il Tribunale amministrativo regionale ha confermato la chiusura delle scuole, certificando l’inefficienza e l’incapacità di Regione, Comune e Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catanzaro. Il ricorso al provvedimento di urgenza è stato rigettato, comunque, anche perché ormai solo pochi giorni ci separano dalla pausa pasquale”. E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato (Misto). “C’è da rilevare che se la Calabria resta in zona ‘arancione’ non è lecito comunque chiudere le scuole – afferma la senatrice Granato -. Se persiste il rischio di un aumento dei contagi fra i più giovani per le varianti del virus, le difficoltà nel tracciamento dei positivi e dei loro contatti, le criticità nella gestione dei tamponi, il contestuale pericolo di una saturazione degli ospedali, e quindi ci sono queste certificate incapacità da parte della sanità calabrese, rilevate dal TAR, allora i parametri dovrebbero indurre ad una chiusura totale e ad un passaggio automatico in zona rossa”. “Sulla Sanità calabrese non possiamo far altro che rilevare il conclamato fallimento di tutti gli attori locali e nazionali. Ecco perché insieme al senatore Auddino abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere conto al Ministero della Salute e dell’Economia dello staff di almeno 25 persone che avrebbe dovuto essere da 4 mesi nelle disponibilità del Commissario Longo, e invece risulta tuttora non assegnato, depotenziando qualsiasi facoltà di intervento – conclude Granato -. Due Asp commissariate, sanità regionale commissariata, Ministero della salute sordo, cieco e muto. E questo mentre la distribuzione dei vaccini va a rilento, le piattaforme non funzionano, le dosi non arrivano, il medicinale affidato ai medici di base in è in stile lotteria, tutti o quasi i docenti attendono la prima dose. Viene negato il diritto alla salute e con esso quello all’istruzione e al lavoro. E questo mentre i politici in vista delle elezioni regionali si adoperano con provvedimenti populisti per nascondere le proprie inefficienze. E’ il momento di invertire la rotta, in gioco c’è il futuro dei calabresi”.