Lo Studio “Fisiolife” e l’Istituto di Bellezza “Elisir” al fianco della scienza per assicurare le migliori cure possibili ai bambini malati di Leucemia Linfoblastica Acuta
DAVOLI MARINA – In principio furono una sedia a rotelle, per il trasporto sulla spiaggia di chi ha difficoltà a muoversi,
donata a uno stabilimento balneare e il materiale didattico alla scuola materna di Davoli Marina. Ora l’adesione convinta de “Il pomodoro. Buono per te, buono per la ricerca”, la campagna di prevenzione tumorale lanciata quattro anni fa dalla Fondazione “Umberto Veronesi “.
I coniugi Eugenio Muzzì e Caterina Signorello non pongono mai limiti ai loro “slanci solidali”. Titolare dello Studio di fisioterapia “Fisiolife”, lui, direttrice dell’Istituto di Bellezza “Elisir”, lei, in Calabria sono gli unici ad avere sposato l’iniziativa e far parte della fitta rete di volontari che fanno capo alla Fondazione. In programma i prossimi 24 25 aprile in diverse piazze italiane, la manifestazione è un evento di raccolta fondi con il contributo dell’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari (Anicav) e del Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero Imballaggi Acciai (Ricrea) per
assicurare le migliori cure possibili ai bambini malati di Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA), la tipologia tumorale più frequente in età pediatrica.
Basta un minimo sforzo economico per portarsi a casa una confezione composta da tre lattine di pomodoro formate da pelati, polpa e pomodorino e regalare una “nuova speranza” a molte famiglie. “Fisiloife” ed “Elisir” sono già pronti. Nei due “laboratori” di Davoli Marina clienti e semplici cittadini possono già trovare gli espositori su cui sono collocati i barattoli. Perché se è vero che manca ancora un mese all’iniziativa, la maratona della solidarietà può considerarsi iniziata. E sarà un susseguirsi di emozioni. «Stare accanto alla scienza – dicono i due imprenditori e volontari illuminati – soprattutto in questo periodo dominato da un’immane pandemia, è per noi un gesto semplice, spontaneo, che nasce dal cuore. È un gesto istintivo e profondo quanto il desiderio di poter regalare alle tante famiglie che soffrono per i loro piccoli, la fiducia per un domani arricchito da pagine nuove e ricche di vita». Come dire: «Noi con la “Fondazione Umberto Veronesi” per la ricerca».