Le criticità nelle procedure di reclutamento di personale medico e sanitario specializzato per la campagna vaccinale sono state portate all’attenzione del governo dal deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che ha rivolto una interrogazione al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai ministri della Salute Roberto Speranza e del Lavoro Andrea Orlando. Nell’interrogazione il deputato di Fratelli d’Italia fa riferimento all’avviso pubblico, emanato lo scorso 11 dicembre dall’ex commissario all’emergenza Domenico Arcuri, per assumere fino a 3mila medici e 12mila infermieri e assistenti sanitari, con contratto a tempo determinato di 9 mesi rinnovabili, per sostenere la campagna di somministrazione del vaccino. L’avviso pubblico riguardava anche la selezione di cinque agenzie per il Lavoro cui è stato affidato il reclutamento e l’assunzione degli operatori. Un appalto del valore di 534 milioni di euro, una cifra riferita al costo massimo stimato derivante dai Contratti Specifici per il personale – quasi 509 milioni – e dal valore massimo stimato del margine di agenzia spettante alle Agenzie per il lavoro aggiudicatarie, pari a 25,4 milioni di euro. Il costo del lavoro mensile calcolato per i due profili, medici da un lato e infermieri e assistenti sanitari dall’altro, è stato valutato rispettivamente in 6.538 e 3.077 euro lordi per 13 mensilità. “Secondo gli ultimi dati forniti dal commissario Arcuri – spiega Wanda Ferro – mentre sono 14.808 i medici che si sono proposti, a fronte di una richiesta di 3.000, sono molti meno gli infermieri e gli assistenti sanitari che hanno partecipato al bando, ben 7.612 in meno rispetto alla domanda. Se infermieri e assistenti sanitari continueranno a ‘disertare’ il bando, bisognerà rifare i conti e riparametrare il budget perché, se è vero che la legge di bilancio autorizza a ‘modificare il numero massimo di medici nonché quello di infermieri e di assistenti sanitari che possono essere assunti dalle agenzie nel limite di spesa complessiva’, tale possibilità può essere esercitata comunque nei limiti del budget assegnato”. A tale situazione si aggiunge la richiesta di maggiori tutele per gli infermieri liberi professionisti, che, come denunciato dalla Fnopi, “non sono spesso considerate in analogia con il personale sanitario dipendente e quindi non hanno alcuna priorità per la vaccinazione, restando fortemente esposti – e con loro le persone assistite – al virus e al relativo contagio, pure essendo già da inizio pandemia in prima linea, soprattutto proprio nelle strutture territoriali che ospitano i più fragili e nel caso della somministrazione di vaccini a contatto con infinite eventuali fonti di contaminazione”. “Ma vi è di più – aggiunge il deputato di Fratelli d’Italia – perché medici e infermieri hanno lamentato l’applicazione da parte delle agenzie del lavoro di compensi lordi nettamente inferiori rispetto alle cifre riportate nel bando e, a solo titolo esemplificativo, i 6.538 euro mensili previsti per un dirigente medico nel contratto specifico diventano inspiegabilmente 4.768 euro”. Per questo Wanda Ferro chiede quali siano “le motivazioni alla base di una così netta differenza tra il costo del lavoro mensile riportato nel bando di gara e la retribuzione lorda offerta al personale sanitario dalle Agenzie per il Lavoro” e chiede inoltre ai rappresentanti del governo di rendere noti i numeri aggiornati delle adesioni al bando e di intervenire per superare le criticità denunciate.