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GIRIFALCO – Un omaggio alle donne. Che lottano. Che combattono. Che rischiano. Che sorridono, nonostante tutto. L’amministrazione comunale, su input dell’assessore alle Pari Opportunità, Elisabetta Sestito, ha voluto omaggiare, questa mattina, le operatrici sanitarie del 118. Un gesto simbolico che è voluto essere un ringraziamento per tutte le donne che, in questo difficile anno, si sono esposte al rischio superando paure e difficoltà. L’assessore Sestito, insieme al sindaco Pietrantonio Cristofaro, ha incontrato la dottoressa Carmen Mercurio e l’infermiera Gisella Truglia; tramite loro il saluto e il ringraziamento è voluto andare a tutte le donne che, in mille vesti, hanno affrontato questo anno, particolarmente, difficile. Subito dopo l’assessore Sestito ha portato un piccolo omaggio floreale alle pazienti dell’Rsa di Girifalco. Anche, in questo caso, il gesto ha voluto avere una valenza simbolica per tutte le donne fragili che la vita ha messo a dura prova. “Se fosse possibile individuare le “eroine” dell’anno appena trascorso – ha detto l’assessore Elisabetta Sestito – le individuerei in tutte le donne che, senza paura e con grande coraggio, hanno espletato, insieme ai colleghi uomini, funzioni lavorative particolarmente delicate. Il mio pensiero va, quindi, alle donne medico, alle infermiere, alle operatrici sanitarie tutte, alle farmaciste, alle commercianti e quante lavorano nelle attività a contatto con il pubblico, alle docenti, alle operatrici della scuola e a tutte le donne che hanno svolto la loro attività lavorativa esposte, molto spesso, al rischio del contagio con la paura di portarlo tra le mura domestiche. A tal proposito il pensiero, in questa giornata speciale, va, anche, a tutte le mamme che, tra mille difficoltà, hanno dovuto gestire casa, lavoro e figli. Senza dimenticare le madri che, quest’anno più che mai, hanno patito il dolore e la nostalgia per i figli lontani”. “La scelta di donare la mimosa alle ospiti dell’Rsa – ha aggiunto l’assessore – è voluto essere un omaggio per tutte le donne fragili che si misurano, quotidianamente, con il dolore assistite, amorevolmente, da operatori della sanità chiamati a prestare la loro opera professionale ma, al contempo, umana”.

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