GIRIFALCO – Guardarsi negli occhi come la prima volta ed emozionarsi ancora. L’amore di Santa e Vincenzo ha resistito a tutto: alle difficoltà, alla lontananza. Il segreto? “Io mettevo un blocco, mia moglie un mattone”. Quando Vincenzo pronuncia queste parole, si capisce, con chiarezza, cos’è l’amore. Per Vincenzo Palleria e Santa Iapello, una delle coppie girifalcesi sposate da più tempo, l’amore è l’equilibrio sulla parola insieme. La loro storia è la prima video narrazione di “Girifalco racconta Girifalco”, il viaggio intrapreso dall’amministrazione comunale alla scoperta del paese attraverso la viva voce dei suoi protagonisti: i girifalcesi. “Girifalco racconta Girifalco” parte oggi. Nel giorno in cui si celebra l’amore, riviviamo insieme la storia di Santa e Vincenzo: esempio dell’amore che non conosce tempo. Ma cosa è “Girifalco racconta Girifalco”?. Con apposita delibera di giunta (n.20 dell’11 febbraio) l’amministrazione comunale ha inteso dare il via ad un progetto (a costo zero per l’Ente) finalizzato alla realizzazione di un archivio digitale in cui saranno contenuti racconti, testimonianze, curiosità, aneddoti, usi, costumi, tradizioni del paese. I cittadini potranno segnalare, essi stessi, delle storie meritevoli di essere raccontate. Il tutto al fine di offrire ai turisti ma, anche, ai più giovani la possibilità di conoscere meglio e scoprire Girifalco in modo diverso oltre che per accorciare le distanze con i tanti girifalcesi sparsi nel mondo che potranno aderire al progetto in prima persona. In un’epoca di informazione mordi e fuggi in cui tutto si consuma molto velocemente, “Girifalco racconta Girifalco” vuole essere un modo originale per conoscere meglio il paese, perché una città, piccola o grande che sia, non è fatta solo di segni e di oggetti, di edifici e di strade ma anche e soprattutto di storie e di memoria. Ed ancora: “Girifalco racconta Girifalco” vuole essere un modo per consentire ai cittadini di questa comunità di raccontare l’amore per il proprio paese, attraverso testimonianze d’amore per la propria famiglia o per il territorio, associando questo luogo ad un ricordo, un episodio, una storia personale o una vicenda collettiva del borgo. Attraverso i racconti della “memoria storica” sarà, infatti, possibile ricordare la vita personaggi indimenticabili del luogo, storie d’amore, racconti di emigrazione, di sogni diventati realtà, di tradizioni tra passato e presente.