L’epilogo di un anno insolito e per tanti versi faticoso porta smarrimento e dolore nella grande famiglia dell’emittente televisiva S1 TV che con la scomparsa inattesa di Antonio Siciliano perde uno dei pilastri portanti. Nei luoghi di lavoro o dovunque vi sia collaborazione e aggregazione, si diventa importanti ed in alcuni casi essenziali grazie al proprio valore, unici quando alla conclamata valenza lavorativa si coniugano qualità non comuni, quasi passati di moda, come la signorilità e la bontà d’animo. Antonio aveva saputo negli anni guadagnarsi la stima dei compagni d’avventura lavorando sodo e dimostrando la propria innata passione per le riprese audiovisive e le proprie inconsuete doti per il lavoro complesso ed impegnativo che una regia televisiva richiede. Dedicava alla tv per la quale si prodigava incondizionatamente, l’intero tempo che il lavoro primario gli lasciava libero, gli studi di S1 TV per lungo lasso temporale sono stati la sua casa dove collaborare fattivamente affinchè potesse crescere e migliorare quella creatura che in parte sentiva propria e divenuta nel tempo la grande realtà di comunicazione di oggi. E’ quando si perde un amico che si guarda indietro permettendo alla mente di ripercorrere spazi del tempo, come in questo caso, grandi, scaravoltando col viso bagnato dalle lacrime il cassetto dei tanti ricordi… Rivivo come fosse oggi il mio primo “servizio” in esterna con l’allora operatore più valente della emittente ionica, al concerto di S. Cecilia nel teatro di quell’istituto salesiano che mi aveva avuto studente. Fu quella l’occasione per conoscere nella concretezza l’uomo modesto epurato di qualsivoglia prosopopea disposto a fare con pazienza da tutor ad un neo collaboratore stampa. Dopo quella consacrazione, un crescendo di servizi sul motorismo sportivo da me curati e da lui magistralmente “montati” di notte per far fronte ai reciproci impegni diurni. La disponibilità era parte di sé al pari della pacificità d’indole ed i suoi silenzi ed i suoi sorrisi occultatori di socievolezza e di acquisiti elementi morali. Gli uomini come Antonio Siciliano vanno via in punta di piedi allo stesso modo di come hanno vissuto ma lasciano segni indelebili a loro imperitura memoria. Le gesta compiute, al solito, hanno maggiore valenza di tante parole. Le assenze sono tremende, lasciano segni indelebili e solchi profondi che nessuna aggiunta potrà mai colmare. Foscolo diceva che non vi è uomo che muore se c’è qualcuno che lo ricorda ed a ricordare Antonio, sicuramente, saremo in tanti.
Massimiliano Giorla