“Sono due le ragioni che mi hanno indotto a dire di si’. Primo, da prefetto come uomo delle istituzioni debbo andare dove lo Stato ha bisogno. L’altro motivo e’ il grande amore per la regione Calabria: mi sono formato negli anni ’80 a Reggio Calabria e mi e’ rimasta nel cuore la gente”. Cosi’ il commissario alla sanita’ della Calabria Guido Longo, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. “Mia moglie non mi ha fatto mai problemi – ha aggiunto – e’ una funzionaria di polizia e sa come vanno queste cose”. “Nella mia attivita’ quarantennale non ho mai avuto paura – ha affermato Longo – ho sempre fatto cio’ che e’ previsto dalla legge, applicando la legge. In Calabria come sappiamo insiste la ndrangheta e un po’, anzi troppo, malaffare e spetta a me che cio’ non si innesti nel sistema sanitario calabrese”. “Gino Strada l’ho sentito, spero in una sua collaborazione perche’ dobbiamo collaborare tutti se vogliamo raggiungere dei risultati, quali una territorialita’ delle prestazioni sanitarie per le quali bisogna migliorare il trend di qualita’. Dobbiamo sanare e trovare un equilibrio di bilancio – ha concluso – che al momento non esiste”. (Com/Mav/Dire)

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