“Non ci saremmo mai aspettati la chiusura della Calabria a tempo indeterminato come zona rossa. E’ chiaro che non è solo una questione di ‘incapienza sanitaria’. Questa drammatica situazione, che metterà in ginocchio una economia già seriamente provata da ataviche arretratezze e dal lockdowmn di marzo-aprile, è anche diretta conseguenza dell’incapacità amministrativa perfino di tracciare i pochissimi contagiati”. E’ quanto afferma la senatrice del Movimento 5 Stelle, Bianca Laura Granato. “La situazione calabrese non è paragonabile, ad esempio, a quella della Lombardia dove il tasso di contagiosità, indicato dall’indice Rt, è molto più alto e con un impatto territoriale diverso. Nella nostra regione risultano contagiati meno di un cittadino su 100, il numero dei posti occupati in terapia intensiva sono meno di un quarto del totale, e questo nonostante l’elevato numero di tamponi effettuati. Davanti a questo quadro la misura un nuovo lockdown, ma paghiamo le dirette conseguenze dell’inadeguatezza anche degli apparati burocratico-amministrativi regionali che solo un commissariamento rafforzato potrebbe sopperire”. “E’ davvero fuori da ogni logica invocare l’uscita del commissariamento in queste condizioni, a chi dovremmo affidare la sanità in questa regione?”, si chiede ancora la senatrice Granato, “certo non ad una classe dirigente e politica che ha miseramente fallito pur avendo avuto il tempo e le risorse per intervenire e mettere in sicurezza il diritto alla salute e alle cure dei calabresi”.

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