ROMA – “Si e’ ormai concretizzato un passaggio di fase epidemico in Italia con aumento consecutivo di casi da 10 settimane e, per la prima volta, segnali di criticita’ significativi relativi alla diffusione del virus nel nostro Paese. Si osserva un notevole carico dei servizi territoriali che va monitorato per i suoi potenziali riflessi sui servizi assistenziali. Contestualmente si assiste a un rafforzamento delle misure, in particolare relative all’utilizzo delle mascherine anche in luoghi all’aperto. È necessario evitare eventi e iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati. È obbligatorio adottare con consapevolezza comportamenti individuali rigorosi (in particolare il distanziamento fisico e l’uso delle mascherine) al fine di limitare il rischio di trasmissione per evitare un ulteriore e piu’ rapido peggioramento dell’epidemia”. Cosi’ in un comunicato l’Iss.

• Si riporta un’analisi dei dati relativi al periodo 28 settembre – 4 ottobre 2020. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione a settembre. Alcuni dei casi identificati tramite screening, tuttavia, potrebbero aver contratto l’infezione in periodi antecedenti.

• Il virus oggi circola in tutto il paese. Continuano ad aumentare i nuovi casi segnalati in Italia per la decima settimana consecutiva con un’incidenza cumulativa (dati flusso ISS) negli ultimi 14 gg di 44,37 per 100.000 abitanti (periodo 21/9 – 4/10) (vs 34,2 per 100.000 abitanti nel periodo 14/9 – 27/9). Si osserva anche un aumento nel numero di casi sintomatici nello stesso periodo (8.198 casi sintomatici nel periodo 21/9-4/10 vs 6.650 casi sintomatici nel periodo 14/9 – 27/9).

• Sono 17 le Regioni che hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente (flusso Iss). Scende la percentuale dei nuovi casi che sono stati rilevati attraverso attivita’ di tracciamento dei contatti (31,8% dei nuovi casi vs 35,8 la settimana precedente). Aumenta, invece, la percentuale dei nuovi casi rilevati attraverso le attivita’ di screening (33,2% vs 28,2%). Il 29,1% dei nuovi casi e’ stato rilevato attraverso la comparsa di sintomi e nel 5,9% non e’ stato riporto l’accertamento diagnostico.

• Nel periodo 17 – 30 settembre 2020, l’Rt calcolato sui casi sintomatici e’ pari a 1,06 (95% CI: 0,97 – 1,16). Per dettagli sulle modalita’ di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanita’.

• Sono stati riportati complessivamente 3.805 focolai attivi, di cui 1.181 nuovi (la definizione adottata di focolaio prevede l’individuazione di 2 o piu’ casi positivi tra loro collegati), entrambi in aumento per la decima settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 3.266 focolai attivi di cui 909 nuovi). Sono stati riportati focolai nella quasi totalita’ delle province (104/107). La maggior parte di questi focolai continua a verificarsi in ambito domiciliare (77,6%). Continua a scendere la percentuale dei focolai rilevati nell’ambito di attivita’ ricreative (4,1% vs 4,5% la settimana precedente).

• Questa settimana sono in lieve aumento i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico. Rimane tuttavia complessivamente una dinamica di trasmissione limitata pari al 2,5% di tutti i nuovi i focolai in cui e’ stato segnalato il contesto di trasmissione.

• Continua ad aumentare il numero di nuovi casi fuori delle catene di trasmissione. Sono 4.041 i casi in cui non si e’ potuto trovare un link epidemiologico (erano 3.026 la settimana precedente).

• A livello nazionale continua a salire il numero di persone ricoverate (3.287 vs 2.846 in area medica, 303 vs 254 in terapia intensiva nei giorni 4/10 e 27/9, rispettivamente) e, conseguentemente, aumentano i tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva.

• In Italia si osserva un’accelerazione del progressivo peggioramento dell’epidemia di SARS-CoV-2 segnalato da dieci settimane, che si riflette in un notevole carico di lavoro sui servizi sanitari territoriali. Per la prima volta si segnalano elementi di criticita’ significativa relativi alla diffusione del virus nel nostro Paese.

• È essenziale evitare eventi ed iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati ed e’ obbligatorio adottare con consapevolezza comportamenti individuali rigorosi al fine di limitare il rischio di trasmissione per evitare un ulteriore e piu’ rapido peggioramento dell’epidemia.

• La trasmissione locale del virus, diffusa su tutto il territorio nazionale, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti soprattutto segnalati in ambito domiciliare/familiare. Rimane fondamentale mantenere un’elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento ormai chiaro e piu’ rapido della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali: lavaggio delle mani, uso delle mascherine e distanziamento fisico.

• Sono in lieve aumento focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito intra-scolastico. Rimane quindi essenziale mantenere l’attenzione sulle misure gia’ introdotte per prevenire trasmissione intra-scolastica, come lo screening, la rilevazione della temperatura giornaliera da parte delle famiglie e le procedure per la gestione di casi sospetti sintomatici in ambito scolastico.

• Il tracciamento dei casi e dei loro contatti e la conseguente riduzione nei tempi tra l’inizio della contagiosita’ e l’isolamento restano elementi fondamentali per il controllo della diffusione dell’infezione. L’aumento di focolai e di casi non associati a catene di trasmissione evidenzia l’importante e crescente impegno dei servizi territoriali (Dipartimenti di Prevenzione) per far si’ che i focolai presenti siano prontamente identificati ed indagati. È importante il rafforzamento dei servizi territoriali, attraverso un coinvolgimento straordinario di risorse professionali di supporto ed anche attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici come la “app” Immuni, nelle attivita’ di diagnosi e ricerca dei contatti in modo da identificare precocemente tutte le catene di trasmissione e garantire una efficiente gestione, inclusa la quarantena dei contatti stretti, e l’isolamento immediato dei casi secondari.

• Si richiama l’importanza dell’uso appropriato degli strumenti diagnostici e di screening, nel contesto di una valutazione del rischio epidemiologico, e della corretta esecuzione delle procedure di isolamento e quarantena quando indicate.

• Si ribadisce la necessita’ di rispettare i provvedimenti quarantenari e le altre misure raccomandate dalla autorita’ sanitarie sia per le persone che rientrano da Paesi per i quali e’ prevista la quarantena, e sia a seguito di richiesta dell’autorita’ sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso.

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