Accogliere, proteggere, promuovere e integrare gli sfollati interni. Sono i valori alla base della celebrazione della Giornata del Migrante e del Rifugiato, intitolata “Come Gesù Cristo costretti a fuggire”, che in questo 2020 assume una valenza maggiore rispetto al divario ancora più ampio, dovuto alla pandemia, tra i ricchi e i poveri della terra. La Migrantes diocesana e la Fondazione Città Solidale Onlus hanno voluto fortemente questa manifestazione, patrocinata dal Comune di Gasperina e abbracciata dall’arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace, anche per continuare a manifestare l’impegno portato avanti tutti i giorni attraverso i servizi offerti agli ultimi della nostra società. Nella nostra arcidiocesi l’evento sarà celebrato giovedì 8 ottobre, a partire dalle ore 16.30, nell’anfiteatro di Gasperina. In questo anno il Papa ha voluto rivolgere il suo sguardo agli sfollati interni. Milioni di persone che ogni giorno vivono privazioni e difficoltà pur rimanendo nei loro Stati. «Come Gesù Cristo, costretti a fuggire», si legge nel messaggio di Papa Francesco. La “Giornata” è sempre stata un’occasione per dimostrare la preoccupazione per le diverse categorie di persone vulnerabili in movimento, per pregare per loro mentre affrontano molte sfide e per aumentare la consapevolezza sulle opportunità offerte dalla migrazione. Alla manifestazione di Gasperina, oltre a tutte le strutture della Fondazione “Città Solidale Onlus”, parteciperanno autorità religiose e civili.“Città Solidale” gestisce sei strutture di accoglienza per adulti e minori stranieri (anche nuclei familiari) e, in altre case di accoglienza, ospita vittime di tratta (uomini e donne), vittime di violenza e dell’estrema povertà, sempre stranieri. Il direttore dell’Ufficio Migrantes dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace padre Piero Puglisi ha scritto a tutti i parroci esortandoli a richiamare il dovere dell’accoglienza e a proteggere, promuovere e favorire processi di integrazione. «Sollecito ciascuno di voi – scrive padre Piero – ad inserire nelle vostre programmazioni pastorali proposte, momenti di sensibilizzazione ed azioni concrete che aiutino le comunità a mantenere e far crescere la fraternità universale, senza distinzione di razza o colore». La manifestazione di giovedì vedrà un primo momento di preghiera presieduto da mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace, per poi continuare in un immaginario percorso scandito dai verbi che Papa Francesco ha voluto sottolineare nel suo messaggio annuale rivolto proprio a questa giornata. Una giornata che vedrà anche la presenza del Prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta e del sindaco di Gasperina Gregorio Gallello. Alla manifestazione, aperta alla cittadinanza, parteciperanno gli ospiti e gli operatori della Fondazione e altri enti pubblici e privati che quotidianamente si vedono impegnati nel rispondere alle varie problematiche in materia di immigrazione. Si è pensato, in particolare, a riflettere su sei coppie di verbi che corrispondo ad azioni concrete: bisogna conoscere per comprendere: Un beneficiario racconterà la sua storia delineando i motivi che lo hanno portato a scappare dalla sua terra. È necessario farsi prossimo per servire: i responsabili doneranno un oggetto simbolico ai loro beneficiari che simboleggi il servizio che gli operatori del sociale. Per riconciliarsi bisogna ascoltare: i bambini e minori delle strutture porteranno un pensiero scritto e lo consegneranno ai referenti partecipanti. Per crescere è necessario condividere: testimonianza di un operatorie della esperienza di condivisione con i migranti. Bisogna coinvolgere per promuovere: saranno coinvolti tutti i presenti in un’immaginaria linea di confine; ogni componente terrà le braccia aperte senza toccare quelle del vicino. È necessario collaborare per costruire: i beneficiari saranno coinvolti nella costruzione di un manufatto con fiori e materiale non inquinante, che simboleggi l’unione dei popoli. Lo stesso manufatto verrà poi alla fine della cerimonia consegnato al mare. Ogni step verrà introdotto dalla lettura del messaggio del Papa ed un preghiera per dimostrare la vicinanza a queste popolazioni che vivono situazioni di forte disagio.
Carmela Commodaro