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Alla fine… e’ successo.

Inizia cosi   Ettore Allotta Segretario Provinciale del sindacato di Polizia P.N.F.D sul pericolo di contagio cui gli  agenti delle forze dell’ordine sono, quotidianamente,  esposti. Ed è un rischio alto in considerazione del fatto che vi è un crescente aumento dei contagi quasi come ci si trovasse davanti ad una seconda ondata del virus covid 19. E, pertanto, le misure per far fronte a questo rischio devono essere messe in atto in maniera repentina. Nella giornata del 26 agosto c. a., difatti, l’ ufficio Immigrazione della Questura di Napoli si è trovato, suo malgrado, protagonista di una vicenda che si poteva e si doveva evitare. Due colleghi – già in isolamento per aver avuto un contatto ravvicinato per ragioni di ufficio con un soggetto risultato positivo al Covid 19 – sono risultati positivi a loro volta. Ai colleghi, il PNFD augura una pronta guarigione. Sempre nella giornata del 26 agosto 2020 e sempre all’ ufficio Immigrazione, si è presentata una persona di sesso maschile anch’egli positivo al Covid 19 e i  poliziotti, con grande professionalità, hanno messo in moto la macchina burocratica al fine di salvaguardare se stessi e gli altri. Ma la domanda è un’altra…Perché è successo? È successo perché all’esterno della struttura dovrebbe essere misurata la temperatura e ciò non viene fatto, è successo perché all’esterno della struttura dovrebbero essere rispettate le distanze di sicurezza e vengono – sistematicamente- eluse nonostante l’impegno dei poliziotti in servizio che non possono, però,  fronteggiare le oltre duecento unità giornaliere che l’ ufficio immigrazione riceve. Gli agenti di polizia non sono dei Rambo, ( quello si vede solo nei film) e non possono svolgere le proprie mansioni dovendo stare attenti al mantenimento delle distanze da parte dei soggetti all’esterno dell’ufficio immigrazioni. Se fin qui l’amministrazione è stata assente, ci chiediamo, e chiediamo a lei Sig. Prefetto, da domani, quali saranno i metodi che adotterà per la tutela dei poliziotti, delle poliziotte e degli addetti dell’ ufficio Immigrazione? Allotta ritiene – rivolgendosi a chi di competenza – che sia paradossale che per accedere ad un supermercato ci sia l’obbligo del “controllo della temperatura” mentre per accedere ad una importante struttura del comparto sicurezza tale misura sia totalmente assente. Bisogna entrare nell’ottica che i poliziotti non sono agnelli sacrificali e sacrificabili, ma sono persone comuni che come tutti possono contrarre il virus, e ciò in effetti è accaduto, sono  persone comuni che hanno figli piccoli e genitori anziani e  meritano rispetto e tutela. Il PNFD, con attenzione, vigilerà su quelle che saranno le future attività di prevenzione poste in essere dall’amministrazione. E non solo per ciò che concerne l’ufficio immigrazioni di Napoli poiché ciò che è accaduto nel capoluogo campano può accadere in qualsiasi città del nostro Paese. Le misure di tutela sono diventate assolutamente necessarie e soprattutto indifferibili. Misure che fra l’altro non sono nemmeno cosi tanto difficili da applicare, si parla dellasanificazione dei locali, della garanzia del non assembramento all’esterno e del  il mantenimento del distanziamento sociale, della distribuzione sistematica di mascherine e sanificatori. Allotta, poi, conclude rivolgendo una domanda al Prefetto “come intende tutelare tutti quei cittadini che all’esterno dell’ufficio hanno avuto contatto diretto con il soggetto positivo in questione?” Si auspica una risposta veloce e concreta affinchè siano scongiurati ulteriori contagi che darebbero vita a pericolosi nuovi focolai.

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