SQUILLACE – Stava passeggiando con i suoi cani sulla spiaggia di Squillace quando ha rinvenuto per caso un’antica moneta. Antonio Rubino, squillacese, residente a Squillace Lido, ha raccolto dalla riva del mare, nei pressi della foce del fiume Alessi, quell’oggetto luccicante che poi si è rivelato essere un denario d’argento risalente all’89 a.C. del peso di 3,17 grammi. La moneta è stata coniata dal magistrato monetale Lucio Titurio Sabino. Sul dritto c’è la scritta “Sabin”, la testa con la barba di Tito Tazio e un ramo di palma; sul rovescio la denominazione “L. TITURI” sotto l’immagine del ratto delle Sabine: due soldati romani che rapiscono due donne sabine. Quindi, non una moneta risalente al periodo di Tito Tazio, come si era pensato inizialmente, ma molto dopo nei secoli, quando il magistrato monetale decise di coniarla richiamando le sue origini sabine e ricordando, appunto, l’evento del ratto delle Sabine. Un interessante reperto forse restituito dal mare o dal fiume, che nell’antichità era navigabile. Piccoli particolari che ci raccontano, comunque, la nostra antica storia.
Carmela Commodaro