SQUILLACE – Il sindaco di Squillace Pasquale Muccari torna sulla vicenda degli “usi civici” E questa volta lo fa con un post “storico” sul suo profilo Facebook, che vale la pena di riportare. «La vicenda dei cosiddetti “usi civici” che il Comune di Squillace vanta su particelle territoriali ricadenti in altri Comuni – spiega Muccari – secondo il decreto del Commissario del Re, datato 23 marzo 1811, affonda le proprie radici nel lontano passato ed è carico di significati e tensioni ideali che al cittadino attento non devono sfuggire. Ci troviamo a cavaliere tra la seconda metà del diciottesimo secolo e la prima metà del diciannovesimo. In un paesino arberesche della provincia di Cosenza, Santa Sofia d’Epiro, nasce un giovane promettente, che il Croce non esitò a definire come un intellettuale che “validamente concorse all’epoca rivoluzionario‐riformatrice dei re napoleonici”. Angelo Masci, il calabrese, il Commissario del Re Gioacchino Murat, si forma dapprima presso l’esclusivo collegio italo-greco di San Demetrio Corone – collegio al quale si poteva accedere solo in possesso di una solida conoscenza del latino e del greco – e successivamente presso l’Università di Napoli, dove consegue la laurea in giurisprudenza. Nella sua crescita umana ed intellettuale, il Masci perviene alla consapevolezza della inconsistenza ed illogicità dei diritti feudali, i quali sono fonte di ingiustizia, arretratezza e violenza, ed inibendo le forze e le idee di progresso, relegano il meridione al sottosviluppo. Angelo Masci ha fatto degli ideali della Rivoluzione Francese la stella polare del suo impegno di giurista ed intellettuale, e proprio per la sua fama, per il fatto che credeva nelle battaglie per il rinnovamento della società e delle istituzioni politiche del mezzogiorno, per avere subito il carcere per mano dei Borboni, nel decennio napoleonico fu elevato al rango di Procuratore regio del Tribunale di Appello di Catanzaro prima, e Commissario Regio per la ripartizione dei demani nella Calabria Ulteriore e Basilicata. Il resto è storia recente e sulla base delle ricostruzioni in nostro possesso, molti terreni di origine feudale, senza dubbio alcuno, rientrano nella giurisdizione del Comune di Squillace e su questi faremo valere i diritti dei nostri cittadini».
Carmela Commodaro