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CATANZARO –  Il Rotary non si ferma, e nemmeno  il Governatore del Distretto 2100 Pasquale Domenico Verre che, nonostante la difficile situazione economica-sanitaria in atto,  nei giorni scorsi ha fatto visita al Roraty Club Catanzaro Tre Colli, in videoconferenza. Collegati: il segretario Nadya Rita Vetere, l’assistente Salvatore Perri, il segretario esecutivo Simona de Ferraris, il presidente del Rotaract Catanzaro Giulia Cannizzaro, oltre tutti i soci del club. “La visita del Governatore è uno degli impegni istituzionali più significativi per la vita di ogni club. È l’occasione nella quale il Club raccoglie tutte le sue energie umane per mostrare il suo grado di efficienza e di fattività, la sua partecipazione ai grandi programmi rotariani internazionali, la sua capacità propositiva sul territorio”, afferma il presidente del club, Enzo Defilippo. Il Rotary ha sempre e ovunque nel mondo, in vario modo, contribuito sostanzialmente, concretamente ed efficacemente al bene dell’uomo con le proprie idee e le proprie azioni ispirate alla libertà e al miglioramento della condizione umana. Operare per questa istituzione non può che essere, dunque, particolarmente premiante, un vero e proprio privilegio per chiunque desideri realizzare il meglio di se stesso. “Per questo, noi tutti ci sentiamo veramente privilegiati – continua il presidente del Roraty Club Catanzaro Tre Colli -. Le nostre migliori qualità umane e professionali, che poniamo in evidenzia nelle nostre attività quotidiane e che ci hanno fatto conoscere, apprezzare e stimare da chi ci sta vicino, dai nostri collaboratori e da chiunque altro per qualsiasi motivo viene  a contatto con noi, devono essere anche utilizzate per sviluppare servizi umanitari e per favorire la risoluzione dei purtroppo gravi e numerosi problemi che ci circondano, vicini e lontani.  L’azione, lo sviluppo di progetti è quello che contraddistingue un rotariano da un qualunque altro benefattore. I valori rotariani, nei quali ci riconosciamo, sono il risultato del processo formativo che ciascuno di noi ha avuto fin dalla nascita. Un processo che è iniziato nella nostre famiglie, è proseguito nei vari ordini della scuola, ed ha trovato il suo completamento nei primi anni della nostra esperienza professionale, anni nei quali ciascuno di noi ha preso atto dell’ambiente nel quale era chiamato ad operare ed ha deciso lo stile del proprio comportamento, in coerenza con i valori che, durante tutto il percorso, si sono gradualmente stratificati nella propria personalità, nel proprio carattere”. Accogliere l’invito di un Rotary Club a divenirne parte, significa “accettare di portare i propri valori personali all’interno di una struttura composta di persone che, pur nella diversità dei percorsi formativi, hanno raggiunto le stesse conclusioni ed hanno deciso di aggregarsi per poter incidere maggiormente perché, come recita l’adagio, “l’unione fa la forza”. “Considerando tutto questo, la visita del Governatore è indubbiamente un momento estremamente importante e significativo della vita di un Club – prosegue la nota -. Pertanto, per noi questo evento rappresenta, se possibile, un evento del tutto speciale, dal momento che abbiamo la fortuna di incontrare una persona speciale, Pasquale Domenico, uomo dalle capacità rotariane e manageriali eccezionali e dalle qualità umane eccellenti. Per questo motivo, a nome di tutti i rotariani e, soprattutto, personalmente, sono particolarmente grato ai nostri ospiti per averci gratificato della loro presenza in questa serata”. Nella sua relazione il Governatore, Pasquale Domenico Verre, ha ribadito l’apprezzamento per la scelta di inserire alcuni soci di recente ingresso nel Club in ruoli dirigenziali insieme a soci esperti. Questa scelta può e deve essere accompagnata da un’attenzione sia sull’Interact che sul Rotaract perché attraverso questi canali il Club può costruire il suo futuro. Infine ha anche auspicato una costante attenzione da parte dei soci alla continuità progettuale e alla “formazione rotariana”. Il Governatore ha richiamato inoltre i punti essenziali del suo programma: recuperare la ragion d’essere del Rotary; rivalutare la sua internazionalità; ricordare che il Rotary non è una passerella di vanità. Questi obiettivi vanno perseguiti con il metodo dell’efficienza qualitativa, che, a sua volta, va estrinsecata con lo “stile rotariano”: uno stile “che rifiuta personalismi e arrivismi, che rifugge da pettegolezzi e da polemiche artificiose e inconcludenti, che ascolta suggerimenti e consigli, ma respinge pressioni e forzature”. Queste in sintesi sono le linee di azione perché il Club possa essere efficiente, capace di conservare e aumentare l’effettivo, realizzare progetti di successo, sostenere la Fondazione Rotary e formare dirigenti capaci di servire il Rotary oltre il livello di Club.

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