Il 28 aprile è finita la consiliatura comunale guidata dal sindaco Pietrantonio Cristofaro. In quattro giorni sono state registrate cinque tesi diverse da parte dei consiglieri comunali dimissionari e ciascuna di esse è meritevole di rispetto, ma la verità a nostro parere è che i sette consiglieri dimissionari pur avendo motivazioni diverse, sono stati spinti da una motivazione comune ossia evitare il Consiglio comunale, perché avrebbero dovuto votare sullo schema di bilancio con relativi emendamenti: un voto a favore avrebbe significato consentire all’amministrazione di andare avanti, un voto a sfavore, invece, avrebbe significato attirarsi lo sdegno dei cittadini che si sarebbero visti negare il diritto agli appoggi economici previsti negli emendamenti e, ovviamente, non volevano nessune delle due cose. L’occasione ghiotta di “togliere di mezzo il sindaco” ha impedito loro di ragionare, perché con quei numeri avrebbero potuto amministrare loro stessi, da qui alle elezioni. La fortuna di chi ha amministrato, in questi anni, è quella di potersi dedicare, ora, a raccontare ed illustrare quanto è stato fatto. E questo è, sicuramente, più utile per la cittadinanza. Detto ciò vi chiediamo scusa se ci dilungheremo molto ma è doveroso da parte nostra chiarire alcuni punti.

  1. Costituzione Giunta Comunale e rispetto della quota rosa

Nel giugno 2015 la giunta comunale è stata costituita inserendo esponenti di ogni forza politica presente nella coalizione. A tal proposito gli assessori sono stati scelti in base alle preferenze e nel rispetto delle quote rose. Nello spirito di partecipazione e condivisione il sindaco ha distribuito le deleghe a tutti i consiglieri comunali, non mantenendo per sé alcuna delega, ma con funzione di coordinatore. Purtroppo, però, sin da subito sono sorti i problemi; in particolare, nel CDU quando si è palesato il desiderio del consigliere Filippo Giovanni De Stefani di voler fare l’assessore. Desiderio che non è stato possibile soddisfare, pur riconoscendo nell’ingegnere De Stefani le giuste capacità, in quanto ciò avrebbe comportato una rivisitazione dell’esecutivo (per mantenere le quote rosa) che non ha trovato riscontro favorevole da parte dei componenti della giunta. Questo problema si è trascinato fino all’uscita dalla maggioranza del consigliere sopracitato. A seguito di ciò non sono mai mancati i problemi ma nemmeno le soddisfazioni. Perché una delle più grandi verità che hanno segnato la storia di quest’amministrazione è la scelta, sempre attuata dal sindaco, di dare ampio spazio a tutti gli amministratori, considerando se stesso solo come un primus inter pares. Negare ciò significa negare l’evidenza. E di questo i cittadini ne sono, ampiamente, testimoni.

  1.  Trasparenza, legalità e moralità

Fondamentale per l’attuazione del programma è stata la definizione degli Uffici ed, in particolare, dei Responsabili. Il Comune è stato dotato di figure apicali con professionalità specifiche che hanno consentito che l’attività gestionale avvenisse in maniera autonoma e rispettosa della vigente normativa. Ciò è avvenuto sia per l’espletamento dei concorsi e sia per qualsiasi altra procedura in termini di lavori, servizi e/o forniture. Il compito degli amministratori e, soprattutto, dell’esecutivo è stato quello di programmare, indirizzare con atti propedeutici e garantire, attraverso il controllo, che le procedure fossero rispettose delle normative. Cosa che, a parere di quest’amministrazione, è avvenuta regolarmente, rispettando, ove la legge lo consentiva, il principio di rotazione sia in termini di servizi (tecnici, legali etc), che di forniture e lavori. Constatando, peraltro, che, nei cinque anni, non è pervenuta nessuna osservazione e/o denuncia da parte di nessun operatore per quanto riguarda i lavori, servizi e forniture né tanto meno di concorrenti e/o cittadini e/o consiglieri comunali per quanto riguardai concorsi già espletati e per quelli in itinere. Sono, quindi, da ritenersi nulle e prive di qualsiasi valenza giuridica le illazioni che qualche consigliere comunale porta avanti già da qualche tempo ed, in taluni casi, ancor prima delle dimissioni. Pertanto, i tre principi cardine del programma elettorale di Solo Girifalco, “Trasparenza, legalità, moralità”, possono ritenersi rispettati. Quando si è ravvisata la necessità di portare all’attenzione degli organi competenti problematiche che suscitavano insinuazioni da parte dei consiglieri di minoranza, è stata l’amministrazione stessa a depositare i dovuti atti.

  1. Finanziamenti

La sinergia dell’Ufficio Tecnico con gli amministratori ha fatto sì che il Comune fosse presente ad ogni manifestazione d’interesse promossa dai vari Dipartimenti della Regione Calabria e dei vari Ministeri della Repubblica. Questo ha portato il Comune di Girifalco ad essere uno dei primi comuni della Calabria in termini di finanziamento nei diversi settori (infrastrutture pubbliche – strategiche, edilizia scolastica, viabilità, cultura, centro storico, ambiente etc). Sicuramente il nostro paese non aveva finanziamenti di tale portata da oltre venti anni. Allo stato attuale, per circa il 90% dei finanziamenti ottenuti (circa 15 milioni di euro), sono stati acquisiti i progetti esecutivi. Per gran parte di questi sono state espletate le procedure di gara per l’individuazione degli operatori economici con contratti già definiti e pronti per iniziare nell’immediatezza i lavori.

  1. Eolico

Sul caso eolico si rende necessario fare delle precisazione. L’impianto è stato realizzato in forza di Autorizzazione unica rilasciata dalla Regione Calabria e convenzione stipulata con la società PEG S.r.l. nell’anno 2006, con la quale le parti avevano inteso regolamentare i reciproci rapporti per la realizzazione e successivo esercizio di una centrale per la produzione di energia elettrica da fonte eolica nel territorio del Comune, pattuendo tra l’altro un “canone annuo a carico della Società per tutta la durata trentennale della convenzione in una misura non inferiore al 10% dei ricavi provenienti dalla cessione dell’energia elettrica e dei relativi certificati verdi”. La Società PEG Srl, tuttavia, con diverse motivazioni e dopo la entrata vigore del D.M. 10 settembre 2010, forte dei numerosi ed univoci pronunciamenti emanati dalle Autorità giudiziarie sulla illegittimità/nullità delle cd royalties in favore dei comuni, ha ritenuto negli anni di non erogare alcun corrispettivo. In detto contesto il Comune di Girifalco si è trovato, nella necessità di avviare a settembre del 2017 la procedura arbitrale prevista dalla clausola compromissoria inserita nella convenzione siglata nel 2006, stante la mancata erogazione da parte della Società titolare dell’impianto di qualsivoglia corrispettivo. A seguito della giurisprudenza consolidata degli ultimi quindici anni, pressoché univoca (sentenze, pareri, lodi arbitrali) emanati dalle diverse Autorità (Consiglio di Stato, Tribunale delle Acque, TAR, Collegi Arbitrali, ecc.) che ha sancito la nullità delle convenzioni solo nella parte in cui erano previsti dei corrispettivi di natura patrimoniale, con condanna addirittura dei Comuni alla restituzione delle somme versate in più dal concessionario, rispetto alla soglia massima prevista, quale misura compensative/mitigative, il Comune di Girifalco ha ritenuto doveroso uniformarsi alle Leggi dello Stato e, di conseguenza, comporre il contenzioso, riversando nel Lodo del 30 ottobre 2018, l’accordo transattivo per regolamentare il pregresso e la nuova convenzione, siglata tra le parti, al fine di ricondurre e rimodulare i proventi a titolo di misure compensative e nella misura max del 3% prevista dalle norme da riconoscere al Comune. Successivamente il comma 953 dell’art. 1 della legge 145 del 30/12/218 – finanziaria anno 2019 – ha accolto un emendamento sollecitato dall’ANCI. L’emendamento riguardava quei comuni le cui convenzioni erano state stipulate prima della entrata in vigore del DM 10/09/2010, ed a rischio di declaratoria di nullità, prevenendo quindi le gravi di difficoltà finanziarie che molte Amministrazioni Comunali sarebbero state chiamate a fronteggiare in caso di sentenze di accertamento della nullità (con effetto dunque ex tunc) delle convenzioni. Ovvero tanti comuni sono stati condannati e altri che rischiavano di esserlo alla restituzione delle somme già incamerate in forza delle convenzioni sottoscritte (vedi Comune di Amaroni). Il Comune di Girifalco non si trovava in queste situazione per due motivi: il primo perché non ha mai incassato un centesimo ed il secondo perché non aveva iscritto in bilancio nessuna somma. Quindi è chiaro che quanto previsto dal succitato emendamento non può essere applicato al nostro caso. La nota del Ministero dello Sviluppo Economico prot. N° 001891 del 13/08/2019 indirizzata al Comune di Girifalco, ha definitivamente chiarito ed esplicitato l’ambito di operatività del comma 953 dell’art. 1 della legge 30 dicembre 2018, n° 153. Quindi inviteremmo i consiglieri dimissionari di leggere attentamente la normativa e di non confondere i cittadini con falsi proclami. Girifalco è stato “valorizzato e non svenduto”.

  1.  Fondo solidarietà alimentare

Relativamente ai punti su cui si sono soffermati i consiglieri dimissionari in merito all’erogazione del Fondo di solidarietà alimentare, bisogna evidenziare che la norma consentiva procedure diverse, ovvero: l’erogazione dei buoni spesa a favore dei cittadini bisognosi oppure l’acquisizione da parte del Comune di generi alimentari o prodotti di prima necessità. In quest’ultimo caso i Comuni, per l’acquisto e la distribuzione dei beni di cui sopra, potevano avvalersi degli enti del Terzo Settore. Nel momento in cui il Governo ha stanziato, a favore del Comune, la somma di 50 mila euro circa, nello spirito di condivisione, l’amministrazione ha inteso consentire che fossero tutti i consiglieri comunali ad indicare la soluzione da attuare. In quella circostanza, dopo aver illustrato le opzioni, il sindaco propose di combinare le due opzioni, ovvero la gran parte mediante buoni spesa e la restante parte mediante acquisizione di generi alimentari o prodotti di prima necessità con l’ausilio della Caritas. Alla proposta è stata preferita la scelta di riservare l’intera somma solo ai buoni spesa. Il tutto con spirito democratico e costruttivo. Rispetto al mancato coinvolgimento dei consiglieri in altre attività legate al Covid – 19, l’unica cosa da rilevare è che, in pochi, hanno manifestato ufficialmente disponibilità a collaborare. Gli unici soggetti impegnati a sostenere il Comune in questo difficile periodo d’emergenza sono stati i volontari e i cittadini stessi, i cui confronti con l’Amministrazione sono stati giornalieri e lontani dai riflettori. Nessuno dei consiglieri dimissionari telefonicamente o di persona ha raggiunto il sindaco per offrire aiuto tenuto conto che lo stesso era, sempre, presente in Comune. Il sindaco, unitamente, ai consiglieri della maggioranza ha, in maniera puntuale, seguito le direttive del Governo mediante l’attuazione di ordinanze. Giornalmente erano costanti i rapporti con la Protezione Civile Regionale nonché con l’Asp per l’emanazione dei provvedimenti di competenza in merito ai casi di rientro dalle zone rosse oppure da criticità legate ai casi di contagio. L’istituzione del COC ha regolamentato tali rapporti con gli Enti sovraordinati e con i volontari della Prociv e della Pro Loco.

  1. C.O.C. e Anget

Rispetto alla polemica sorta intorno al coinvolgimento dell’Anget, associazione nella quale risultano iscritti componenti del Corpo Militare del C.R.I., nonché nei settori della Protezione Civile, va chiarito che, in data 13 aprile 2020 con nota prot. 2828, è pervenuta al protocollo dell’Ente istanza di adesione. Tenuto conto che il Comune di Girifalco ha già in itinere rapporti con la succitata associazione per altri progetti e tenuto conto del progetto strategico di Protezione Civile in fase di realizzazione (con la previsione di apposita sede nella realizzanda struttura di contrada Serra che accolga la PROCIV, i VIGILI DEL FUOCO e la CROCE ROSSA ITALIANA), il Sindaco quale massima espressione del C.O.C. (e quindi avendone la facoltà), aveva inteso accogliere la suddetta istanza. A seguito di ciò, come in altre circostanze accadute, esponenti di minoranza hanno alimentato e fomentato polemiche tese a inasprire i rapporti, anche, tra le associazioni. A tal proposito il presidente dell’Anget, preso atto che l’impegno proposto era stato, artatamente, travisato, con nota del 27 aprile prot. 3084, ha inteso rinunciare alla presenza nel C.O.C.

  1. Emendamenti al bilancio

In merito al bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2020/2022 la giunta comunale ha approvato lo schema di previsione con deliberazione di giunta comunale n. 37 del 13 marzo 2020. L’acquisizione del parere del revisore dei conti è avvenuta in data postuma all’entrata in vigore dell’emergenza Covid – 19. La preoccupazione dell’amministrazione comunale, così come pure dei commercianti manifestata con nota regolarmente protocollata all’Ente, era quella di mettere in atto delle misure che potessero in qualche modo aiutare gli esercenti. L’emergenza Covid – 19, nel frattempo, ha reso vane alcune previsioni di servizi nello schema di bilancio 2020 e, pertanto, è stato possibile estrapolare delle somme che, pur non essendo elevate sarebbero, comunque, significative soprattutto nei termini di un PRIMO aiuto. Ciò ha portato i consiglieri di maggioranza, in data 20.04.2020 prot. n. 2928, a proporre un emendamento allo schema di bilancio annualità 2020 da inoltrare al Consiglio Comunale a supporto delle attività commerciali chiuse a seguito della citata emergenza. Va, subito, chiarito, al fine di frenare illazioni sull’argomento, che quest’amministrazione, pur avendo, accantonato somme importanti dell’Eolico non presentii nello schema di bilancio 2020/2022, non avrebbe potuto utilizzarle per aiutare i commercianti in quanto incompatibili con la destinazione d’uso. Sempre al fine di dare impulso ad una ripresa socio-economica delle attività commerciali era stata, invece, presa in considerazione l’opportunità di rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti annualità 2020 prevedendo la sospensione della rata capitale della medesima annualità (pari a circa 200 mila euro) e si era in attesa del DPCM necessario per la regolamentazione. Chiaramente lo scioglimento del Consiglio Comunale ha inibito di fatto l’ipotesi di un ulteriore emendamento allo schema del bilancio di previsione.

  1.  Commissario Prefettizio

Il 28 aprile, come già detto, è stato nominato commissario prefettizio, la dott.ssa Costanza Pino, veterana della Prefettura di Catanzaro e dirigente di grande profilo professionale. La dott.ssa Pino conosce già il nostro Comune anche perché, grazie a gran parte dei consiglieri dimissionari (sempre gli stessi), nel 2010, è stata al Comune di Girifalco nella stessa veste. La funzione del commissario prefettizio, in quest’occasione di scioglimento, è quella di traghettare il Comune fino alle prossime elezioni. Sicuramente la dott.ssa Pino svolgerà un lavoro eccellente ma il suo lavoro si fermerà all’ordinarietà dell’attività amministrativa. Pur essendo uno dei commissari migliori che potesse arrivare al nostro Comune, la sua professione dovrà essere ripartita tra la Prefettura e il Comune di Girifalco. Se tutto va bene avremo la sua presenza in Comune non più di due giorni a settimana. Si comprende che la dott.ssa Pino non potrà e non vorrà assumersi responsabilità oltre l’ordinarietà (saremo i primi ad essere felici di essere smentiti), non prenderà sicuramente decisioni di utilizzo somme del bilancio per dare, come già detto, impulso alla ripresa socio – economica, non approverà gli emendamenti già protocollati il 20 aprile u.s., non utilizzerà la rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti per le finalità di cui sopra, farà affidamento sui Responsabili d’Area, che per nostra fortuna sono tutti professionisti seri e preparati.

  1. Conclusioni

Certamente, in questi mesi, vedremo l’inizio di tanti lavori, qualcuno avrà inizio già in questa settimana, perché già contrattualizzati e consegnati dall’amministrazione uscente. Si procederà con normalità ma con la straordinarietà di quanto programmato dall’Amministrazione Cristofaro sia sui lavori già in itinere che sullo schema del bilancio di previsione 2020/2022.

Pietrantonio Cristofaro

Ferdinando Cosco

Domenico Iapello

Elisa Sestito

Valeria Tolone

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