CATANZARO – “L’integrazione tra l’Azienda ospedaliera ‘Pugliese-Ciaccio’ e Azienda ospedaliero-universitaria ‘Mater Domini’ è l’opportunità che stavamo aspettando da decenni per modernizzare il Sistema sanitario calabrese e fare di Catanzaro in centro d’eccellenza della sanità della nostra regione, e non solo. Un risultato da attribuire al coraggio e alla lungimiranza del Consiglio regionale, Domenico Tallini, che a mani libere ha lavorato con determinazione in questa direzione, coinvolgendo le assise di Palazzo Campanella, e portando a casa in poco meno di un mese un obiettivo che le classi politiche del Capoluogo che si sono succedute per anni non hanno nemmeno sfiorato. Al presidente Tallini va, quindi, il nostro ringraziamento e l’appello a vigilare affinché quanto prospettato nel protocollo d’intesa che dovrà essere firmato da Regione Calabria e Università ‘Magna Graecia’ si realizzi garantendo al futuro della sanità calabrese una riorganizzazione che significa risparmio di risorse da destinare alla qualità dei servizi, maggiori posti letto e tutela della facoltà di Medicina e Chirurgia e mantenimento delle scuole di specializzazione”. E’ quanto affermano Fulvio Scarpino, Paolo Petrolo, Saverio Macrina e Paolo Ferrise del Centro Studi Politico-sociali “Don Francesco Caporale” dopo aver incontrato via skype il presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, primo firmatario della legge che ha portato all’attesa integrazione tra l’Azienda ospedaliera ‘Pugliese-Ciaccio’ e Azienda ospedaliero-universitaria ‘Mater Domini’. Il presidente Tallini ha illustrato le tappe che hanno portato alla definizione e all’approvazione della legge regionale sull’integrazione, superando il precedente provvedimento sull’integrazione, bocciato dalla Corte Costituzionale. “La legge regionale è stata definita tenendo conto anche delle indicazioni del Commissario per la sanità generale Cotticelli, risultate particolarmente utili per andare oltre i rilievi mossi dalla Corte Costituzionale alla precedente legge – ha spigato Tallini -. Vista l’emergenza sanitaria in atto,  questo era il momento per procedere e non perdere una importante occasione: l’unione dei due presidi sanitari catanzaresi porteranno alla creazione della più grande struttura sanitaria non solo della Calabria, ma dell’intero Mezzogiorno. Lo sviluppo dell’area centrale è fondamentale per l’intera regione. Catanzaro ha una grandissima occasione per diventare, nella sanità, l’eccellenza della Calabria”. L’ospedale “Pugliese-Ciaccio”, ha osservato Tallini “accoglie pazienti che arrivano da tutte le parti mentre ci sono i posti letto dell’università che non sono per il Pronto soccorso: l’integrazione porterà al superamento di questa situazione e i posti letto posti a disposizione dell’intera Calabria, sbloccherà le risorse per il nuovo ospedale di Catanzaro, vedremo dopo dove realizzare e salvaguarderà il futuro della facoltà di Medicina e delle Scuole di specializzazione – ha detto ancora il presidente Tallini – messo seriamente a rischio dalla carenza di parametri che invece saranno assicurati dalla fusione delle due realtà aziendali”. “La nuova Azienda integrata – ha ribadito – sarà al servizio di tutta la Calabria perché diventerà un riferimento organizzativo per le altre Aziende Ospedaliere, offrirà servizi assistenziali di livello regionale, e formerà i nuovi medici che rappresentano la linfa vitale della sanità in ogni città della Calabria”. Ma la legge che costituisce l’Azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro rappresenta anche la risposta più alta e responsabile che la Regione potesse dare alla nuova realtà sanitaria imposta dall’emergenza coronavirus in Calabria. “L’integrazione tra le due importanti realtà del sistema sanitario del capoluogo si è realizzata già nei fatti, in questi drammatici giorni – dice ancora Tallini – in cui tutte le strutture e i servizi delle due Aziende hanno collaborato e lavorato in grande sinergia per affrontare qualcosa di inaspettato e di terribile, riuscendo non solo a limitare i danni, ma dando anche prova di grande professionalità e dedizione. Il caso dei due pazienti lombardi trasferiti nella terapia intensiva del “Pugliese” e guariti grazie alle cure dei nostri sanitari è balzato giustamente agli onori delle cronache nazionali, segno che la nostra sanità ha bisogno soltanto di una nuova organizzazione, di più mezzi e più risorse umane e finanziarie, di più investimenti nella ricerca scientifica”. Ai componenti del Centro studi don “Francesco Caporale” che hanno chiesto notizie della realizzazione del Centro Covid, Tallini ha osservato che “unendo i due ospedali si farà la più grande struttura sanitaria non solo della Calabria, ma dell’intero Mezzogiorno. Quando ci sarà l’integrazione, un centro Covid che sarà espressione della più grande azienda della Calabria avrà ancora più peso”. “L’approvazione della legge regionale per l’integrazione è un merito del presidente Tallini che ha risposto all’appello che gli abbiamo rivolto in occasione del suo insediamento – concludono Fulvio Scarpino, Paolo Petrolo, Saverio Macrina e Paolo Ferrise – ha saputo sollecitare il Consiglio regionale, insediatosi da appena un mese nella individuazione delle individuare le giuste priorità e nelle battaglie da condurre con concretezza nell’interesse dei calabresi. Speriamo in altre grandi opportunità per il futuro”.

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