CATANZARO – “L’unico modo per fare davvero gli interessi dei malati e dei loro familiari è consentire loro di ottenere tutti i medicinali di cui hanno bisogno nella farmacia sotto casa. La Regione, invece, nel tentativo maldestro di ridurre i disagi cui sono sottoposte le persone malate costrette ad andarsi a prendere i farmaci di cui hanno bisogno presso la farmacia ospedaliera, si è inventata una fantomatica e difficilmente realizzabile consegna a domicilio di questi farmaci”. E’ la denuncia di Federfarma Calabria, la Federazione che rappresenta le 800 farmacie calabresi, presenti in modo capillare su tutto il territorio regionale, dalla grande città al piccolo centro montano, lontano decine e decine di chilometri dal primo presidio sanitario pubblico. “Con una nota rivolta alle ASP e, per conoscenza agli Ordini dei medici e dei farmacisti, la Direzione Generale della Tutela della salute della Regione comunica che solo alcuni malati (over 65 anni, disabili, immunodepressi, oncologiche e Covid-19 positive) che normalmente sono costretti a gravosi spostamenti per raggiungere la farmacia ospedaliera per avere i farmaci di cui hanno bisogno, durante l’emergenza sanitaria, potranno ottenere questi farmaci a casa, chiamando il numero verde della Croce Rossa Italiana o i numeri di telefono delle singole farmacie ospedaliere”, spiega il presidente di Federfarma Calabria Vincenzo Defilippo. “Le farmacie, da tempo, hanno offerto la propria disponibilità a dispensare ai pazienti i medicinali normalmente distribuiti dalle strutture pubbliche, nell’ottica di agevolare i nostri concittadini malati e le loro famiglie, soprattutto quelle che vivono in zone disagiate e lontane dai presidi pubblici – afferma ancora Defilippo -. La Regione non ha mai dato seguito a questa disponibilità. Oggi si inventa una soluzione che illude i pazienti, ma che tutti sappiamo non funzionerà, con il rischio di lasciare i malati senza le necessarie cure per giorni e giorni in attesa che arrivi il volontario o il fattorino della ASP”. “Il numero verde della Croce Rossa Italiana fa capo a un call center nazionale che risponde alle chiamate provenienti da tutta Italia ed è quindi oberato di lavoro – dichiara il segretario di Federfarma Calabria, Alfonso Misasi – e lo stesso vale per le farmacie ospedaliere regionali, già sotto pressione nella gestione dell’emergenza sanitaria. Saranno in grado di farsi carico anche di un servizio di call center e della preparazione dei pacchetti di medicinali da far arrivare a tutti i malati sparsi sul territorio? Per quanto riguarda la consegna, poi, siamo sicuri che i volontari della Croce Rossa, il cui impegno e spirito di sacrificio è fuori discussione, potranno raggiungere i tanti piccoli centri montani del nostro territorio in tempi accettabili? Come Federfarma Calabria – conclude Misasi – ci chiediamo perché la Regione abbia voluto tirare fuori dal cilindro questa soluzione demagogica e probabilmente inefficace, anziché accogliere la disponibilità ripetutamente offerta dalle farmacie ad assicurare il servizio in modo tempestivo ed efficiente, a favore dei propri concittadini utilizzando la piattaforma regionale DPC funzionante da anni e capace di assicurare la consegna in tutte le farmacie della regione senza problemi.”