Con l’ennesimo decreto il governo, presieduto da Giuseppe Conte, ha disposto l’erogazione anticipata di quattro miliardi e trecento milioni del fondo di solidarietà dei Comuni. Altri quattrocento milioni, verranno invece assegnati agli stessi amministratori locali per far fronte alle situazioni di emergenza sociale. Secondo le clamorose e propagandistiche promesse di Conte le famiglie indigenti sui territori potranno ottenere un immediato riflesso economico nelle proprie tasche, niente di più brutalmente falso. I fondi verranno ripartiti fra i Comuni in base ad un criterio che tiene conto del numero degli abitanti e del numero di nuclei in difficoltà, solo questo dato fa intravedere e riflettere su quanto mentitore sia il trattamento che il Governo ha riservato ai comuni. Ancora una volta, gli enti locali, vengono umiliati dal governo centrale che, pur consapevole del fatto che i 4,3 miliardi di trasferimenti annunciati non sono altro che un anticipo delle risorse ordinarie che ogni anno lo Stato trasferisce, proclama la propria grandiosa capacità finanziaria, illudendo milioni di cittadini realmente bisognosi e dimostrando, contestualmente, una disarmante inadeguatezza a fronte di tale emergenza economica oltre che sanitaria. La realtà è ben altra, dal momento che solo i fantomatici quattrocento milioni di euro rappresenterebbero il valore aggiunto contenuto nel decreto, tuttavia, considerata la corrente suddivisione effettuata, i criteri selezionati ed il numero di comuni coinvolti, appare tutto solo come una beffarda ed indigesta elemosina. Un elemosina che, tuttavia, caricherà di speranza milioni di italiani gettando sulle spalle degli amministratori locali la responsabilità di gestire, oltre che l’emergenza, anche l’amara delusione dei propri concittadini. Conclude Francesco Fragomele, Coordinatore Enti Locali FdI Catanzaro: “Fratelli d’Italia chiede solo un maggiore senso di responsabilità da parte del Governo, in particolar modo quando decide di entrare nel merito delle dinamiche economiche ed amministrative degli enti locali, altamente esposti a livello sociale, come non mai prima d’ora, in questa dura battaglia che, tutti insieme, cerchiamo di combattere. Le misure economiche sono necessarie, ma devono essere rispondenti e calzanti alle reali esigenze degli amministratori, senza faziosità e con meno spirito propagandistico.”