Carissimi amici e concittadini,

consentitemi una qualche parola di condivisione e di conforto reciproco in questo momento difficile della nostra comunità e del mondo intero, che speriamo, lo vogliamo tutti, possa imboccare presto la via del superamento.
Come anziano tra gli anziani di questa nostra cara città e territorio, riesco a dirvi quanto segue:
1. tutto bene e giusto quello che dite e scrivete su questo e gli altri strumenti social, anche come sfogo per la grande prova e i disagi cui tutti, io come voi, anziani e giovani e bambini, malati e sani, siamo sottoposti, senza aver avuto la benché minima avvisaglia: tutto è avvenuto, infatti, improvvisamente e trovando tutti impreparati, materialmente e spiritualmente;
2. dobbiamo al momento osservare con scrupolo quanto ci impongono la Scienza e le Autorità: ne va di mezzo la nostra salute e quella degli altri che ci sono vicini, aspettando che la Scienza ci metta presto a disposizione la medicina che può sconfiggere il morbo;
3. dobbiamo certo confidare nel loro impegno e saggezza, anche stimolando, correggendo o pretendendo, ma anche manifestando apprezzamento e gratitudine per quanti ci offrono la loro solidarietà e la loro costante attenzione con provvedimenti, spesso dolorosi ma indispensabili per superare la presente difficoltà, come fanno tutte le Autorità, tra tutti il Presidente Mattarella e il Presidente Conte a Roma, la Presidente Santelli in Calabria e la nostra Amministrazione comunale con il Sindaco Muccari;
4. con vero orgoglio vedo nel mio caro popolo squillacese e, fatemelo dire, in tutto il popolo calabrese, la dignità e il coraggio della grande storia che ci ha accompagnati nei secoli; voi giovani di oggi non siete di meno dei nostri Padri che ci hanno preceduti e che dignitosamente, tenacemente e responsabilmente hanno affrontato e risolto gli enormi problemi che si sono presentati alle diverse generazioni;
5. a questo ammirevole atteggiamento aggiungo quello mio personale, di ringraziamento e incoraggiamento, che è diretto a tutte le Autorità e ai soggetti che, in spirito di vera unità nazionale e regionale (Operatori della Sanità, Forze politiche, Forze dell’Ordine e Protezione Civile, Corpi sociali, ecc.) con smisurata generosità e spirito di sacrificio si adoperano per arginare un male sconosciuto e pericolosissimo e che penso, purtroppo – non vorrei esser profeta di sventure -, non finirà in brevissimo tempo e lascerà, comunque, tracce dolorosissime.

Consentitemi, infine, come cristiano e modestissimo conoscitore della storia locale, di ricordare a me e a tutti (l’ho ricordato anche al nostro Arciprete don Iezzi, che si è mostrato consapevole e solidale), che gli antichi squillacesi (cioè i Nostri Padri fino alla mia generazione), quando erano colpiti da analoghe calamità (pestilenze, terremoti, guerre, ecc.) si stringevano, insieme ai Sacerdoti e al Vescovo, in fervida preghiera davanti alle Reliquie del Protettore Sant’Agazio, di cui vi unisco un’Immaginetta.
Lo facciamo tutti anche oggi, idealmente, spiritualmente e umilmente a distanza, fiduciosi altresì, che, non potendo noi recarci di persona, ci sia qualche Sacerdote che, a nome di tutti noi e anche dell’intera comunità diocesana, lo preghi e lo invochi nella sua solitaria Cappella della Basilica Cattedrale, perché il Signore Iddio e la Madonna Assunta facciano cessare questa terribile e devastante epidemia e facciano ritornare fiducia e serenità in tutto il nostro popolo.
Con saluti e auguri cari per tutti.

(Guido Rhodio)
Già Sindaco e Presidente della Regione

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