CATANZARO – “La paura va compresa e governata, e’ compito delle istituzioni garantire la correttezza e la linearita’ delle informazioni per rendere un servizio quanto piu’ sereno al territorio”. Lo ha detto il prefetto di Catanzaro Francesca Ferrandino a margine del vertice tenutosi nel Capoluogo in merito alla situazione coronavirus con i rappresentanti delle forze dell’ordine. “Tutti i tamponi finora effettuati hanno dato esito negativo” ha confermato il prefetto nel rendere noto che la Regione Calabria ha istituito il numero verde 800767676, in aggiunta a quello nazionale 1500, a cui si potra’ chiamare per ricevere notizie. “A questo ulteriore recapito rispondono operatori sanitari esperti – ha evidenziato il prefetto – in grado di dare risposte certe ai cittadini. Oggi c’e’ la necessita’ ineludibile di far circolare le giuste informazioni perche’ troppe fake news incidono sul panico delle persone. In questo senso e’ importante una piu’ incisiva attivita’ di comunicazione con i sindaci che necessitano di una comunicazione costante. La Regione avra’ dalle Prefetture e dalle forze dell’ordine un supporto onesto, corretto e leale”. Il dirigente del dipartimento Tutela Salute della Regione Calabria, Antonio Belcastro, dopo la riunione ha cosi’ aggiunto:
“Siamo scesi tutti in campo per formare un cordone di sicurezza e rassicurare i cittadini. Le autorita’ sanitarie hanno risposto in maniera egregia dopo che e’ cambiato lo scenario in alcune regioni dove si sono accesi i focolai. Abbiamo indirizzato l’attenzione sulle aziende sanitarie provinciali, i dipartimenti di prevenzione e i medici di medicina generale che hanno dato massima disponibilita’ e collaborazione. Non bastano solo gli ospedali di riferimento di Catanzaro, Cosenza e Reggio con le unita’ di malattie infettive, le stanze a pressione negativa, i posti di rianimazione e le unita’ di microbiologie. Oggi dobbiamo pensare a chi puo’ arrivare dalle zone a rischio. Se presentano dei sintomi i soggetti vengono presi in carico tramite procedura di quarantena o isolamento volontario a domicilio con sorveglianza attiva e solo successivamente il medico decidera’ se fare effettuare o meno il tampone”.

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